Giuseppe Zeno, Ruben Rigillo, Serena Iansiti: in scena il mistero dei grandi autori

Giuseppe Zeno (foto Azzurra Primavera) e Serena Iansiti, in scena ne "La Volpe e il Leone" dal 12 al 17 febbraio al Teatro Lo Spazio. Regia di Stefano Reali
di Roberta Savona
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Lunedì 11 Febbraio 2019, 23:38
"La Volpe e il Leone" è uno spettacolo che andrà in scena dal 12 al 17 febbraio nel Teatro Lo Spazio, dove i protagonisti e beniamini del pubblico Giuseppe Zeno e Ruben Rigillo, si cimenteranno rispettivamente nei panni degli autori William Shakespeare e Miguel de Cervantes. Due pronti ad un confronto tra poeti fatto di parole affilate, ma anche di veloci fendenti che ruberanno il fiato alla platea. Ma quello che andrà in scena dal 12 febbraio non è solo uno spettacolo. E' un mistero che dura da quattro secoli e che, grazie al testo scritto e diretto dal regista Stefano Reali, si consumerà sul palcoscenico del quartiere San Giovanni, anche grazie alla presenza dell'attrice Serena Iansiti e con l'amichevole partecipazione di Mariano Rigillo.

Uno spettacolo omaggio a due grandi figure letterarie storiche, come Shakespeare e Cervantes, rispettivamente simbolo dei propri luoghi d'origine, Inghilterra e Spagna. Ogni nazione aveva il proprio poeta di riferimento, come l'Italia ebbe Dante, la Germania fu culla di Goethe. I loro nomi furono legati indissolubilmente alla storia delle loro patrie rendendoli così immortali e consacrandoli a simbolo di cultura e formazione per le generazioni a venire. Ma quanto è rimasto al pubblico del loro essere uomini, prima ancora che poeti? Certo, le leve buone a smuoverli furono sicuramente simili alle nostre contemporanee motivazioni: successo, soldi, potere e riconoscimenti pubblici. Ciò che probabilmente li rendeva differenti, era la capacità di dover anche saper difendersi e quindi, saper combattere. Tirare di spada e rischiare ogni giorno la propria vita per difendersi, solo per aver scritto nero su bianco le proprie idee. "La Volpe e il Leone" è un incontro virtuale tra due di quei tanti poeti che costellano il firmamento letterario. Il romanziere iberico Miguel de Cervantes e il poeta anglo-italiano John Florio, che si scontreranno su quali siano le migliori modalità di espressione: nello scrivere è meglio esporsi e rischiare vita breve, oppure nascondersi e garantirsi una vita benestante e tranquilla, seppur ignota? Una sorta di dubbio su essere o non essere ghostwriter, che si consuma tra spavalderia poetica e tracotanza muscolare dei due luminari della letteratura, che assisteranno insieme al pubblico, ad una serie di colpi di scena incredibili ma storicamente documentati. Fatti realmente accaduti e raccontati dal regista Stefano Reali, che mostreranno alla platea quanto la lingua inglese moderna, debba al il Rinascimento italiano. Una serie di curiosità che culmineranno in quella più ingombrante: William Shakespeare ha davvero scritto i drammi che conosciamo come di sua proprietà?
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