Uno spettacolo omaggio a due grandi figure letterarie storiche, come Shakespeare e Cervantes, rispettivamente simbolo dei propri luoghi d'origine, Inghilterra e Spagna. Ogni nazione aveva il proprio poeta di riferimento, come l'Italia ebbe Dante, la Germania fu culla di Goethe. I loro nomi furono legati indissolubilmente alla storia delle loro patrie rendendoli così immortali e consacrandoli a simbolo di cultura e formazione per le generazioni a venire. Ma quanto è rimasto al pubblico del loro essere uomini, prima ancora che poeti? Certo, le leve buone a smuoverli furono sicuramente simili alle nostre contemporanee motivazioni: successo, soldi, potere e riconoscimenti pubblici. Ciò che probabilmente li rendeva differenti, era la capacità di dover anche saper difendersi e quindi, saper combattere. Tirare di spada e rischiare ogni giorno la propria vita per difendersi, solo per aver scritto nero su bianco le proprie idee. "La Volpe e il Leone" è un incontro virtuale tra due di quei tanti poeti che costellano il firmamento letterario. Il romanziere iberico Miguel de Cervantes e il poeta anglo-italiano John Florio, che si scontreranno su quali siano le migliori modalità di espressione: nello scrivere è meglio esporsi e rischiare vita breve, oppure nascondersi e garantirsi una vita benestante e tranquilla, seppur ignota? Una sorta di dubbio su essere o non essere ghostwriter, che si consuma tra spavalderia poetica e tracotanza muscolare dei due luminari della letteratura, che assisteranno insieme al pubblico, ad una serie di colpi di scena incredibili ma storicamente documentati. Fatti realmente accaduti e raccontati dal regista Stefano Reali, che mostreranno alla platea quanto la lingua inglese moderna, debba al il Rinascimento italiano. Una serie di curiosità che culmineranno in quella più ingombrante: William Shakespeare ha davvero scritto i drammi che conosciamo come di sua proprietà?
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