La giornata del teatro, la giornata delle proteste. Una cinquantina di persone, tra lavoratori del coordinamento spettacolo della Lombardia e studenti, questa mattina ha occupato il cortile del teatro Grassi di via Rovello, in pieno centro a Milano. Per l'azione di protesta contro la chiusura delle istituzioni culturali hanno scelto - spiegano - una data non casuale: oggi è infatti la giornata mondiale del teatro.
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«Stabiliremo qui un parlamento culturale permanente, come luogo di incontri, assemblee, dibattiti e laboratori» dice Valentino Ferro, tecnico luci e lavoratore dello spettacolo, tra gli occupanti del teatro Grassi. I lavoratori dello spettacolo intorno alle 8 di questa mattina sono entrati nel cortile dell'istituzione culturale dove intendono rimanere quanto possibile per quelle che chiamano le 'Prove di uno spettacolo vivò. «Questa azione - spiega Ferro - si inserisce in una giornata di respiro nazionale per rilanciare le lotte dei lavoratori dello spettacolo e le nostre richieste di riforma, tutela e reddito di continuità.
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«Oggi, nella giornata mondiale del teatro, sentiamo forte l'urlo degli artisti, donne e uomini sui quali la pandemia ha fatto calare il sipario, soffocando un intero settore. Con i teatri chiusi il Paese ha perso la sua grande ricchezza. Perché l'arte segna la nostra vocazione culturale; dà lavoro, esprime creatività, narrazione, emozione; costruisce ponti tra i popoli. Con la cultura tutta l'Italia torna in scena anche nel mondo», ha dichiarato il presidente del Senato Elisabetta Casellati in occasione della Giornata Mondiale del Teatro.
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