Il primo approccio della Gattai con il teatro è stato casuale. E risale a quando era bambina, nel 1997. Quell’anno stavano preparando La storia della bambola abbandonata di Giorgio Strehler. Serviva un gruppo di bambini per interpretare gli orfani a cui la venditrice di palloncini racconta la storia del cerchio di gesso del Caucaso. «Il padre di una mia compagna di classe - racconta Beatrice - lavorava al Piccolo Teatro di Milano e propose la nostra classe.
Fu un’esperienza determinante. Ero una bambina molto insicura ma sul palco e in quel contesto riuscivo ad esprimermi senza problemi. Avevo sette anni».
Poi Gattai - che ha lavorato anche per la tivvù e per il cinema - in teatro ha recitato in molte produzioni, e ultimamente, nel 2017, tra il Diana di Napoli e la Sala Umberto di Roma ha interpretato il ruolo di Sabrina (la coprotagonista) in L'ispettore Drake e il delitto perfetto. Con il regista Di Clemente ha già lavorato nella Fiera di San Bartolomeo.
Ora Gattai si è cimentata con la scrittura. Il suo autore teatrale prediletto è Tennessee Williams. Mentre "Il Dubbio” di John Patrick Shanley è il testo che considera il migliore per la sua sensibilità. E comunque, in Petrolio sono in scena tre personaggi: un uomo e una donna con storie difficili alle spalle, e un ragazzo portatore di handicap e di bellezza. Bellezza, sì. Perché alla fine, dietro e oltre le colline delle difficoltà, splende sempre il sole. Questa, un po', la morale di quest'opera molto coinvolgente.
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