«In un momento storico come questo - spiega Michele Cosentini -, trattare un argomento come il razzismo diventa quasi un imperativo morale. Ci siamo molto interrogati sulla modalità più efficace per un’operazione che sembra banale e scontata, ma che invece è drammaticamente urgente. Siamo arrivati alla conclusione che l’errore più grande sarebbe stato quello di affrontare la materia in chiave seriosa. Il taglio è dunque quello della commedia e del paradosso: si ride, e molto». “Come se foste a casa vostra”, proprio per le tematiche affrontate, ha ricevuto il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Afghanistan, di quelle della Costa d’Avorio e della Repubblica di Moldavia, delll’Istituto Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran e dell’Istituto Nazione Rom.
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