Checco Zalone nei panni di Vasco Rossi a teatro: parodie, monologhi e canzoni travolgono il politicamente corretto

Video
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Novembre 2022, 12:04

Irriverente, provocatorio, politicamente scorretto, geniale. Con questi aggettivi si può riassumere lo spettacolo 'Amore + iva' di Checco Zalone, tornato a calcare i palcoscenici dopo 11 anni di assenza dai teatri, che martedì sera ha debuttato in prima nazionale al Palazzo Wanny di Firenze. La serata si è aperta con l'imitazione del presidente russo Vladimir Putin che dimostra amore per l'Italia e per le canzoni dei Ricchi e Poveri, ma è altrettanto deciso a far partire una testata nucleare contro il nostro Paese solo nel caso in cui qualcuno tenti di filmare lo spettacolo per mettere in rete le immagini.

Checco/Putin tornerà poi sul palco per chiudere lo spettacolo giustificando l'invasione ucraina per colpa di un errore di comunicazione con i suoi fidati collaboratori e citando il film 'Il Dittatorè di Charlie Chaplin. «Perché ho scelto Firenze per debuttare col mio show? Perché questa è la patria dei Medici, che è anche il mio cognome, e del volgare, e io col volgare ci ho costruito una carriera. E poi perché più iva? Semplice, nel 2021 sono andato a credito e lo Stato mi deve 121.000 euro, quindi è venuto il momento di fatturare per recuperare quello che mi spetta». La scenografia rappresenta una classe di una scuola dove anche alcuni strumenti musicali della band si mimetizzano con i banchi dell'aula.

La lezione sull'amore si concentra su tre punti: amore e diritti civili, amore e integrazione e amore e solidarietà. Lo spettacolo scorre veloce fra monologhi e canzoni, il tutto condito dalla solita finta ingenuità che contraddistingue Zalone quando deve picchiare duro su certi temi. Come quello sulla profuga ucraina che trova una famiglia che la accoglie per poi sposarsi 'per amorè con il più anziano, togliendo, nei fatti, gran parte dell'eredità ai figli. O l'orfano di Predappio, parodia che allude a un Benito Mussolini infante, indeciso se scegliere fra l'adozione di una famiglia tradizionale, ma monotona, e una famiglia arcobaleno, molto più attuale alle esigenze del bambino. Non mancano le imitazioni, come la coppia di 80enni, rappresentati da Celentano e Mina, che tornano a innamorarsi perché non si riconoscono più, venendo di fatto a mancare la monotonia di decenni di matrimonio. Oppure il maestro Muti che confonde la melodia di 'Pierino e il Lupo' con la colonna sonora dei film di Pierino con Alvaro Vitali, E poi un anziano Vasco Rossi, accusato dalla sua improbabile compagna di aver perso smalto da quando non eccede più in trasgressioni. Insomma, ce n'è per tutti, o quasi, poi i bis di fine show sono riservati alle richieste musicali del pubblico. Lo spettacolo, praticamente già al tutto esaurito, rimarrà a Firenze fino al 12 novembre (ad esclusione della data del 10).

© RIPRODUZIONE RISERVATA