Bilancio record al Teatro dell'Opera: incassi oltre i 15 milioni e nel 2020 arriva Ai Weiwei

L'artista Ai Weiwei
di Simona Antonucci
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Sabato 28 Dicembre 2019, 22:18
«La direzione musicale di Daniele Gatti iniziata con Les vêpres siciliennes e un Verdi originalissimo continuerà a gennaio con una nuova lettura di Bellini e dei suoi Capuleti e Montecchi», racconta Carlo Fuortes, sovrintendente del Teatro dell’Opera, subito dopo aver tradotto in cifre i successi del 2019: 15.110.000 euro di incassi, più del doppio rispetto al 2013, anno in cui venne incaricato di guidare il Costanzi.

«In autunno», continua, «andremo verso la scoperta di un nuovo Stravinskij con Gatti che torna sul podio per dirigere Rake’s Progress e Oedipus Rex. A dicembre, per la prossima inaugurazione, avremo un raro Mozart, il capolavoro romano La Clemenza di Tito. E una nuova Turandot, dal 25 marzo al 5 aprile, con scene, costumi e allestimento di Ai Weiwei che per la prima volta si cimenta con una regia teatrale. Una sfida lontana dalla sua consueta ricerca creativa, ma che Ai Weiwei ha accettato anche per ritrovare un’emozione di tanti anni fa, quando giovanissimo, lavorò come comparsa nella Turandot di Zeffirelli al Metropolitan. Leggere l’immaginario mondo cinese di Gozzi, e poi di Puccini, guidati da un artista cinese sarà un evento di straordinario interesse».

Chiuso il 2019 con un bilancio record (più 8,4 per cento rispetto al 2018), Fuortes delinea il percorso del 2020 «verso l’eccellenza musicale, verso gli spettatori, la ricerca e la sorpresa, la rilettura di grandi classici del repertorio lirico e di balletto per riflettere sul mondo di oggi».

Linea che ha portato finora a rilevanti risultati economici e artistici. L’incasso, di 15.110.000 euro, che ha segnato un incremento rispetto al 2018 (13.943.000 l’incasso dell’anno precedente), diventa un risultato sorprendente se esaminato nel periodo medio-lungo: gli incassi del 2013 furono di 7.482.664 euro, meno della metà del consuntivo del 2019.

Crescita al botteghino, ma a parità dei prezzi, che non sono mai aumentati. Segno di un forte interesse da parte del pubblico: in aumento infatti anche gli spettatori che passano dai 246.675 dello scorso anno ai 266.500 del 2019. «Sono molto soddisfatta», commenta la sindaca Raggi, presidente della Fondazione, «uno straordinario lavoro di squadra, quest’anno arricchito dalla presenza di Acea e Camera di Commercio di Roma divenuti nostri soci».

«Risultati superiori alle più rosee aspettative», aggiunge Fuortes, «e desidero ringraziare gli spettatori che hanno seguito con molta partecipazione e passione i nostri spettacoli. E anche i soci, Mibact e Regione Lazio, che sostengono il Teatro». 

Positivo anche il bilancio artistico: nel mese di aprile il Premio Abbiati è andato alla regista Deborah Warner per il Billy Budd di Britten presentato al Costanzi nel maggio 2018. «L’opera è arte e spettacolo», conclude Fuortes, «piacere e divertimento.
Ma è anche una riflessione sul mondo di oggi. Attraverso la reinterpretazione della tradizione si indaga sulla società contemporanea». 
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