Antonio e Cleopatra, il capolavoro shakesperiano all'Eliseo

Luca Lazzareschi e Gaia Aprea
di Marica Stocchi
2 Minuti di Lettura
Domenica 26 Gennaio 2014, 16:14 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 20:57
Antonio e Cleopatra di William Shakespeare, nell’allestimento diretto da Luca De Fusco, andr in scena da marted 28 gennaio al Teatro Eliseo.

Nei ruoli principali Luca Lazzareschi e Gaia Aprea. Lo spettacolo, presentato l’estate scorsa al Napoli Teatro Festival, si affida a una messinscena asciutta e sceglie una commistione di linguaggi per potenziare l’interpretazione del testo. «Con questo spettacolo – dichiara il regista – continuo un lavoro già avviato con i precedenti, puntando a un radicale rifiuto del naturalismo. Credo, piuttosto, che l’uso combinato di immagini in video e dal vivo, sostenute da una forte presenza musicale, possa esaltare la potenza della parola e offrire un’occasione efficace a una pièce tanto difficile da rappresentare come Antonio e Cleopatra».



I protagonisti Due figure, quelle dei protagonisti, che non esauriscono la propria fisionomia nel testo shakespeariano. «Cleopatra è forse il ruolo più difficile che io abbia mai interpretato», dice la Aprea. «Innanzitutto - continua - il mito che la precede crea delle aspettative nel pubblico non pienamente sostenute dalla scrittura. Le prime scene significative dal punto di vista drammaturgico per la protagonista arrivano al quinto atto. Fino ad allora, nonostante la regina sia sempre presente in scena, la sua partecipazione all’azione è molto debole. Shakespeare, inoltre, inserisce spesso passaggi comici che costringono a repentini cambi di registro. È necessario seguire queste diramazioni per rendere la complessità della femminilità di Cleopatra, ma, allo stesso tempo, è indispensabile mantenere il contegno fascinoso della grande sovrana e la malinconia della donna non più giovane che si misura con lo sfiorire della sua bellezza». Una sfida raccolta con entusiasmo dai due interpreti che si dicono molto soddisfatti dei risultati ottenuti. «È un testo meraviglioso - dice Lazzareschi - che il pubblico ha accolto benissimo, nonostante la sua indubbia complessità. Il nostro spettacolo si concentra sul racconto dell’amore combattuto tra una donna straordinaria e un ex condottiero che subisce la progressiva frantumazione del proprio mondo, tralasciando completamente la linea di narrazione che riporta alle vicende politiche del tempo. Potremmo parlare di un Romeo e Giulietta con protagonisti adulti e, in un certo senso, più disperati. Il mio Antonio è un personaggio crepuscolare che si ritrova nell’Egitto molle di Cleopatra e in esso progressivamente si perde». Completano il cast: Stefano Ferraro, Paolo Cresta, Serena Marziale, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Federica Sandrini, Paolo Serra, Gabriele Saurio ed Enzo Turrin. La nuova traduzione è di Gianni Garrera. Le scene di Maurizio Balò, i costumi di Zaira de Vincentiis, il disegno luci di Gigi Saccomandi, le musiche originali di Ran Bagno, il suono di Hubert Westkemper e le coreografie di Alessandra Panzavolta. Repliche fino al 9 febbraio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA