“Libere!", la serie sulla sessualità su Arte.tv per combattere ogni tabù

Il logo di Libere!"
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Lunedì 15 Marzo 2021, 10:52

Con la serie web animata “Libere!”, la regista Ovidie e la giornalista Sophie-Marie Larrouy decostruiscono gli stereotipi che circondano la sfera sessuale legata al mondo femminile con ironia e semplicità, indicando la strada per cominciare a fare quello che si vuole, come si vuole, soltanto se si vuole. La serie di 10 episodi, da 4 minuti ciascuno, è disponibile su Arte.tv, gratuitamente in streaming e sottotitolata in italiano.
«Pubblicità, serie, clip, pornografia, videogiochi, riviste, app: il sesso non è mai stato così onnipresente nel nostro ambiente culturale - dicono gli autori - . Tuttavia sono ancora molti i tabù e gli stereotipi che circondano la sfera sessuale legata al mondo femminile». Proprio con l’obiettivo di scardinarli e di fare una corretta informazione arriva su Arte in italiano, disponibile in streaming gratuito e sottotitolato in italiano, la serie web di documentari animati “Libere!”, realizzata da Ovidie, autrice e regista specializzata in questioni relative al corpo, femminismo e sessualità, insieme all’attrice e giornalista Sophie-Marie Larrouy, con le illustrazioni di Diglee.
Adattata dal libro di Ovidie e Diglee, Libres! Manifeste pour s’affranchir des diktats sexuels, la serie è costituita da 10 episodi animati, di 4 minuti ciascuno. Con freschezza e umorismo, Ovidie e Sophie-Marie Larrouy sostengono il loro “manifesto femminista”, analizzando stereotipi sia sentimentali che fisici legati all’amore e al sesso, eloquenti tabù ed esempi sociologici: dai presunti benefici dello sperma alla vergogna delle donne di farsi vedere con un assorbente in mano, fino ai consigli generalmente rivolti alle donne per insegnare loro a soddisfare l’eventuale partner maschile. Obiettivo: invitare tutti, le donne in particolare, a liberarsi di questi stereotipi, per cominciare a fare quello che si vuole, come si vuole, soltanto se si vuole.
Realizzata per Arte e pensata anche per una diffusione sui social network (Youtube, Facebook e Instagram), la serie web punta a coinvolgere in particolare i giovani dai 18 ai 25 anni. «Ho trovato interessante valorizzare il mio lavoro di attivista attraverso la cultura digitale, che rappresenta sia il problema che la soluzione: nei media si parla sempre di più di sesso, che permette di infrangere certi tabù, ma si sta anche mostrando come un generatore di nuovi standard e cliché», sottolinea la regista Ovidie.

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