Happy Days, i segreti della serie tv. Ron Howard stressato dal boom di Fonzie: «Iniziai a perdere i capelli»

Il telefilm diventato mito in un libro. "Robin Williams stravolse il copione con il suo alieno"

Happy Days, i segreti della segreti della serie tv. Ron Howard stressato dal boom di Fonzie: «Iniziai a perdere i capelli»
di Valeria Arnaldi
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Sabato 6 Maggio 2023, 06:33 - Ultimo aggiornamento: 07:47

Ragazzi a caccia di avventure galanti. "Sottiletta", bionda, impersonata da Louise "Wish" Foley-Cohen e non da Erin Moran. E Howard Cunningham interpretato da Harold Gould, e non con il volto iconico di Tom Bosley. Richie, ossia Ron Howard, protagonista. Senza Fonzie. Era così il pilot di Happy Days, anzi no, di A New Family In Town, perché all'epoca neppure il titolo era quello "giusto". Era il febbraio del 1972 e il progetto per una nuova serie ambientata negli anni Cinquanta fu bocciato dalla Abc. Perché questa la poco lungimirante ragione a chi poteva interessare quel decennio? Poi, arrivarono i successi di Grease e American Graffiti. E qualcuno si ricordò di quel pilot sfortunato o forse arrivato troppo presto.

 


LA FORTUNA
È una storia di grandi intuizioni e pure grandi incomprensioni, giocata tra talento e veri colpi di fortuna, quella di Happy Days, serie creata da Garry Marshall, trasmessa negli Usa dal 1974 al 1984 e diventata cult a livello internazionale.

A ripercorrerne l'iter, per la prima volta, in vista del cinquantesimo anniversario, è il libro La nostra storia. Tutto il mondo di Happy Days di Emilio Targia e Giuseppe Ganelli - nel Guinness World Records come maggiore collezionista al mondo della sitcom: il valore della collezione è stimato fino a 100mila euro - con prefazione di Henry Winkler e postfazione di Max Pezzali, edito da Minerva e in libreria dal 17 maggio. «Una sera, parlando con Ganelli, presidente Happy Days International Fans Club, ci siamo resi conto che nel mondo non era mai stato realizzato un libro sulla serie racconta Targia e abbiamo deciso di creare una piccola "bibbia" per appassionati. Abbiamo impiegato tre anni».

Fonzie, venduta a 75mila dollari la celebre giacca in pelle del protagonista di Happy Days


Il risultato è sì il racconto della serie, ma soprattutto di ciò che non è mai stato visto, tra fuorionda, cambiamenti di copione, botta-e-risposta tra creatori e produzione, interviste inedite con i protagonisti e altro. «In Italia la serie sbarcò nel 1977, avevo dieci anni spiega Ganelli ho iniziato a comprare oggetti dedicati, ho creato un fan club con appassionati, trovati tramite annunci su riviste, scambiavamo Vhs con le puntate registrate. Poi tutto è cresciuto, abbiamo creato una fanzine, sono entrato in contatto con autori e attori».
I SEGRETI
Il resto è storia. Anzi, storie. Perché i "segreti" della serie non sono pochi. E così anche i tentativi di cambiarla. Fonzie non era previsto, fu la Abc a chiedere l'inserimento del tema delle "bande", e Marshall pensò a un personaggio, biondo, alto, dal bel fisico. Poi, arrivò sul set Henry Winkler, e, dal primo sguardo, la parte fu sua. E sì che era terrorizzato dalle moto: «La maggior parte delle scene in cui Fonzie guida la moto sono state girate, infatti, con la moto fissata a una piattaforma e trainata da un furgone», affermano gli autori. Dettata dal caso anche la figura di "Ralph", creata per non perdere Don Most, che aveva fatto il provino come Potsie. La Abc non voleva Ron Howard, ma Robby Benson. Non solo. La produzione, poi, voleva rendere Fonzie protagonista, cambiando nome alla serie. Winkler rifiutò ma diventò comunque una star: «Il suo giubbotto è stato venduto all'asta a 80mila dollari», dice Ganelli. Il caso più eclatante è legato all'esordio di Robin Williams. Il figlio di Marshall, Scott, dopo aver visto Star Wars, suggerì di inserire un alieno in una puntata, il cast bocciò il copione con fermezza, più attori rifiutarono la parte, poi fu chiamato Williams.

 


IL PROVINO
«Sbeffeggiava i copioni e bucava i provini sottolinea Targia e questo incuriosì Marshall. Williams stravolse il copione. E vinse. Fu lui a inventare il famoso "na-no na-no"». E con quel provino, si guadagnò anche Mork & Mindy. Happy Days fu un gioco di complicità, suggerimenti, ambizioni. E frustrazioni. Ron Howard ammise che il crescente spazio di Fonzie gli procurò forte stress. «Iniziai ad avere eruzioni cutanee su tutto il corpo, in modo più acuto sulle palpebre E i miei capelli iniziarono a diradarsi», confidò. Forse, la famiglia felice, dietro le quinte, non era così perfetta ma sapeva "giocare". Tra le scene tagliate, Fonzie che mordicchia il collo della mamma di Richie, Marion ossia Marion Ross - e riceve un abbraccio appassionato. E chissà come sarebbe stato uno spin-off sulla fuga in moto di Marion e Fonzie.
 

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