La Storia, quella con la “S” maiuscola ha vinto sulle storie private. Questo il verdetto dei Golden Globes settore tv che in qualche modo si specchia nella realtà “pandemica” in cui viviamo ormai da tempo. Una sorta cioè di identificazione non tanto con ciò che ci accade quotidianamente e che forse ci fa riflettere fin troppo su vicende personali che si sviluppano tra le quattro mura famigliari, benché drammaturgicamente ricche di suspense narrativa. Ciò che accomuna tutti, sembra, sia invece uno sguardo al passato per capire il presente in forma collettiva, epocale, storica appunto.
The Crown
Ciò spiega forse il successo di The Crown e di The Small Axe e il naufragio di The Undoing, la serie con Nicole Kidman, Hugh Grant e con la nostra Matilda De Angelis, una megaserie che aveva contato su un battage pubblicitario senza precedenti. L’altra notte il verdetto è stato chiaro: Miglior serie drammatica The Crown (Netflix) che ha avuto la meglio su Lovecraft Country (HBO Max), The Mandalorian (Disney Plus), Ozark (Netflix), Ratched (Netflix).
Miglior attrice in una miniserie o film tv, Anya Taylor-Joy (La regina degli scacchi) che l’ha spunata su Cate Blanchett (Mrs. America), Shira Haas (Unorthodox), Nicole Kidman, appunto,(The Undoing), Daisy Edgar-Jones (Normal People).
Miglior attore in una miniserie o film tv, Mark Ruffalo (I Know This Much Is True) su Bryan Cranston (Your Honor), Jeff Daniels (The Comey Rule), Hugh Grant (eccolo) (The Undoing), Ethan Hawke (The Good Lord Bird).
The Undoing
Anche nel settore Miglior miniserie o film tv, ecco La regina degli scacchi (Netflix) seguita da Normal People (Hulu/Bbc), Small Axe (Amazon Studios/Bbc), The Undoing (Hbo), Unorthodox (Netflix). Non meglio è andata anche per il Miglior attore non protagonista in una serie o film tv dove John Boyega (Small Axe) ha vinto su Brendan Gleeson (The Comey Rule), Dan Levy (Schitt’s Creek), Jim Parsons (Hollywood) e sul grande Donald Sutherland (The Undoing) che è rimasto a bocca asciutta.
Non si conoscono ancora le reazioni dello staff di The Undoing ma c’è da giurarci che l’umore non sia dei migliori. La miniserie televisiva americana diretta da Susanne Bier, tratta dal romanzo Una famiglia felice di Jean Hanff Korelitz edito in Italia nel 2016 ha per protagonisti Grace e Jonathan Fraser, due professionisti affermati di New York (lei psicoterapeuta, lui oncologo pediatrico) sposati felicemente. Hanno una bella casa a Manhattan, sono benestanti e il loro figlio dodicenne Henry frequenta una prestigiosa scuola privata. Tutto questo castello dorato comincia a crollare quando Elena, la mamma di un compagno di scuola di Henry, viene brutalmente assassinata nel suo studio, e Jonathan, che improvvisamente sparisce, diventa il sospettato principale. Le menzogne che ci sono nel rapporto apparentemente idilliaco tra Grace e Jonathan cominciano così ad essere scoperte.
The Small Axe
E arriviamo invece a ciò che ha maggiormente captato l’attenzione di pubblico e critica e cioè The Crown che si immerge nella Storia e racconta in particolare quella regina Elisabetta II a partire dal 1947.
The Small Axe
Non meno di matrice storica la miniserie inglese The small Axe, creata e diretta da Steve McQueen per BBC One. Gli episodi delle cinque puntate sono infatti tutti di carattere antologico su personaggi ed eventi storici della comunità afro-britannica di Londra tra gli anni Sessanta e Ottanta. Il titolo è un riferimento all’omonima canzone di Bob Marley. Il 9 agosto 1970 un corteo contro la discriminazione dei neri nel Regno Unito è interrotto dallo scontro con la polizia londinese, il doppio dei manifestanti. Nove di loro, per la maggior parte neri, sono accusati di aver causato lo scontro: li attende un processo molto acceso, in cui per la prima volta una corte britannica riconoscerà la polizia colpevole di aver agito sulla base di pregiudizio razziale.
A proposito di pregiudizi razziali e di “diversità”, non è un caso che proprio in questi giorni, la piattaforma Netlfix abbia reso noto il risultato di uno studio sui contenuti dei prodotti. I dati hanno rivelato la parità di genere e la rappresentazione proporzionale dei membri del cast “nero”, ma la piattaforma ha rivelato come sia necessario fare un lavoro migliore includendo altre comunità, tra cui quella dei latinoamericani, Mena, nativi, LGBTQ e disabilità.
The Eddy
Forse, se lo studio di Netflix fosse stato anticipato alla scorsa stagione, avremmo potuto veder gareggiare per i Golden Globes anche la serie The Eddy, forse una delle migliori in assoluto: tra le quattro mura di un jazz pub della periferia di Parigi, è vero, ma tra musicisti di ogni razza e colore e con una musica che incontra il blues, l’hip hop, il free jazz e le contaminazioni afro della cosidetta Wordmusic.