Giancarlo Leone: «Ecco la road map dell'audiovisivo per ripartire a giugno»

Giancarlo Leone alla guida dell'Associazione dei produttori audiovisivi
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Mercoledì 22 Aprile 2020, 19:17
«Il mondo dell'audiovisivo è pronto a ripartire»: parola di Giancarlo Leone, appena confermato per il prossimo triennio alla guida dell'Apa, l'Associazione dei produttori audiovisivi che ha messo a punto una road map per la ripresa delle attività in un settore che,  «impiega oltre 100mila persone e vale 1 miliardo l'anno: 380 milioni la fiction, 320 l'intrattenimento, 250 milioni il cinema, il resto tra documentari e animazione».

Un comparto rimasto bloccato, per la chiusura di studi e set legata all'emergenza coronavirus, ma che ora sta studiando le modalità per rimettere in moto, in sicurezza, le produzioni di fiction e intrattenimento, centrali per l'offerta televisiva che, più che mai in tempi di pandemia, ha rafforzato la sua centralità.
«Come associazione, insieme ai produttori - sottolinea Leone - abbiamo stabilito un percorso a tappe: innanzi tutto, concludere entro pochi giorni tutti i protocolli sanitari necessari per la ripartenza delle società di produzione, condivisi con i produttori cinematografici dell'Anica; la normale ripresa delle attività, fin dal 4 maggio, negli uffici di produzione, nei cantieri e in tutte le attività relative alla preparazione di una produzione (come i sopralluoghi o le scenografie, ndr); l'obiettivo, tornare sui set entro il mese di giugno».

Se le attività di preparazione si possono considerare a basso rischio, «perché non è difficile adattarle agli standard previsti», argomenta Leone, la possibilità di tornare a girare è invece «strettamente collegata all'implementazione di tutti gli strumenti di monitoraggio che consentano la messa in sicurezza di troupe a attori: ma sono ottimista - sottolinea ancora - sul fatto che il progresso tecnologico e i nuovi sistemi di controllo, tra esami sierologici e tamponi a risposta immediata, ci aiuteranno nell'ultimissima fase», in particolar modo «nelle situazioni in cui non sia possibile rispettare le distanze».

In sostanza, troupe, tecnici e cast potrebbero essere sottoposti a uno screening quotidiano: «Sono convinto che avremo a disposizione la strumentazione necessaria per consentire, auspicabilmente, entro giugno la ripresa. Stiamo lavorando per questo». Una ripartenza destinata a dare nuovo ossigeno ai palinsesti, in particolare delle tv generaliste, costrette a ricorrere in modo sempre più massiccio alle repliche: «C'è grande interesse da parte delle emittenti televisive, Rai e Mediaset in particolare, a mantenere un livello alto di disponibilità di prodotto nuovo da trasmettere», fa notare Leone, 64 anni, manager di lungo corso in Rai, già ad di Rai Cinema, vicedirettore generale, direttore di Rai1.

E l'intrattenimento? «I tempi - risponde - potrebbero essere ulteriormente anticipati rispetto a fiction e cinema, perché le modalità di ripresa e i format possono essere adattati alle nuove esigenze di sicurezza. Questo vuol dire che fin da maggio potrebbe riprendere la preparazione, se non la produzione, di gran parte dei programmi interrotti, a fronte della disponibilità dichiarata della Rai e anche di Mediaset di considerare i mesi e giugno e luglio come stagione piena e non come stagione estiva. Questo anche in virtù del fatto che le emittenti hanno bisogno di prodotto nuovo, dopo mesi di repliche, e che inevitabilmente la platea televisiva estiva sarà più ampia di quella degli anni precedenti, in ragione di una profonda modifica dei comportamenti sociali».

Insomma, con i ristoranti aperti 'a scarto ridottò, cinema e teatri quasi sicuramente ancora chiusi a lungo, la tv resterà accesa a lungo nelle nostre case anche d'estate.
E nel mare del 'già vistò potrebbero trovare spazio la nuova edizione di Ballando con le stelle («lo stesso ballo può essere eseguito con modalità diverse», ipotizza Leone) o nuove puntate di show come L'Eredità o Soliti ignoti, intervenendo sul pubblico che non sempre è necessario. Più difficile, invece, immaginare la realizzazione di show come La corrida, in cui l'interazione con gli spettatori in studio è centrale. 
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