Random da Amici Speciali a Sanremo 2021 con "Torno a te": «Mi sembra un film»

Random da Amici Speciali a Sanremo 2021 con "Torno a te": «Mi sembra un film»
di Ida Di Grazia
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Venerdì 19 Febbraio 2021, 17:57 - Ultimo aggiornamento: 18:16

Random da Amici Speciali a Sanremo 2021 con "Torno a te": «Mi sembra un film». Emanuele Caso, in arte Random, classe 2001, è uno dei più giovani cantautori della nuova generazione nel panorama musicale pop urban. A Sanremo 2021 sarà in gara tra i Big con il brano Torno a Te (Visory Records - under exclusive license to Believe).

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Come si sente?

«Un po’ infastidito… ma solo perché ho appena fatto un tampone (scherza ndr.) e domani ho le prove a Sanremo»

Sono le prime che fa?

«No no ho già ho avuto l'occasione di conoscere il cast, guarda una cosa indescrivibile, poi vedere tutte quelle persone che sono lì per te, l'orchestra che è fantastica, il maestro Chiaravalle che ti dice tutto quanto è un po' come sentirsi in un film. Qualche volta è come se mi guardassi dall’altro e mi sembra un sogno incredibile» (Foto Credits Antonio Ragni)

Con “Sono un bravo ragazzo un po’ fuori di testa” prima e con Amici Speciali dopo il suo successo è esploso, ma la pandemia ha bloccato tutto

«Purtroppo sì già mi immaginavo tutto, la gente, gli abbracci, il concerto è il momento in cui i cuori si raggruppano tutti i cuori delle persone che ci ascoltano, purtroppo non si può fare ancora, quando sarà il momento si rinizia tutto quanto, posso solo immaginare quanto sarà bello quel momento.

L'attesa del piacere alla fine è essa stessa il piacere!».

Quando ha capito che “Torno a te” era adatta per Sanremo?

«Questo è un pezzo che non è nato per Sanremo perché quando l'ho scritto non avevo proprio l’idea di poter partecipare al festival. Diciamo che è nata quando ho rotto la pianola di mio nonno. L’ho ricomprata e proprio lì è nato il pezzo con i primi accordi. È un pezzo molto emozionale, volutamente semplice. Ci abbiamo lavorato tanto sopra e ogni volta aggiungevamo qualcosa e tutte le volte era sempre meno bello, e allora abbiamo iniziato a togliere e così abbiamo ritrovato quella sensazione elegante, semplice, essenziale, emozionante».

Nella sua canzone dice: “Quanti sogni nel cassetto che a volte lasciamo alle spalle”. Quali sono i sogni nel suo cassetto?

«Tantissimi, in primis realizzarmi nella mia musica e poi, ma non meno importante, che la mia musica sia d’aiuto per gli altri a trovare il proprio sogno io penso che ogni persona a modo suo abbia un talento e uno scopo della vita, basta solo saperlo cercare. Ecco io spero di ispirarli ad andarselo a prendere, o a raggiungere qualcosa che pensano di non poter fare. Ed ecco “Torno a te” racchiude anche questo messaggio che mi sembrava bello da portare a Sanremo. Poi ovviamente Sanremo è il sogno nel cassetto di tutti quelli che vogliono fare il nostro mestiere… il mio lo era di certo».

Seguendo il suo ragionamento quindi “Torno a te”, potrebbe non essere una “semplice” canzone per l’amata e basta

«Esatto! In tanti mi hanno chiesto perché ho scritto “Torno a te” e non “da te”, il senso è proprio questo. Io vorrei fosse un ritorno inteso come per ritrovare se stessi, che può essere grazie alle emozioni del primo amore, oppure attraverso un viaggio introspettivo alla ricerca delle piccole, dei rapporti perduti, soprattutto in un momento così dove ci è stato tolto tutto».

Come ha vissuto la pandemia?

«Emanuele ne ha risentito, perché amo i rapporti umani, stare in mezzo alle persone e mi ha molto limitato; sotto il punto di vista artistico, invece, mi ha aiutato a trovare una nuova dimensione, non vivendo più niente sono stato costretto a scavare dentro me stesso e trovare cose che mi mancavano e forse anche a maturare. Diciamo che cerco sempre di guardare il bicchiere mezzo pieno sono molto ottimista».

Non avendo avuto mai la possibilità di fare concerti con il grande pubblico, può paradossalmente essere d’aiuto, psicologicamente parlando, quando salirà sul palco di Sanremo davanti ad una platea vuota?

«Forse sì sono sincero. Mi può aiutare perché è la prima esperienza, il maestro Chiaravalle però mi ha detto che quel palco è quasi stregato e quindi fa storia a sé. Poi però penso anche che sarebbe stato proprio bello guardare la gente, cantare per loro un po’ rimpiango di poterla vivere».

Cosa si aspetta da questo Festival? L’ha sentita Maria de Filippi?

«Maria purtroppo ancora non l’ho sentita ma sicuramente lo faremo. Cosa mi aspetto…Boh in realtà solo di vivermi una bella esperienza, di fare un bello spettacolo.  L'unica aspettativa che mi faccio è che almeno una persona possa cogliere il messaggio che voglio e usarlo poi nella sua vita.  Bisogna credere nei propri sogni, lavorarci sopra come ho fatto io».

Ha qualche rito scaramantico?

«Sono napoletano ma non nessun rito. In realtà sono molto credente quindi quello che faccio sempre è fare una preghiera con il mio team, con le persone che sono con me anche se non li conosco. Mi immagino che sia lì con me la mia famiglia, già me li vedo come ad Amici tutti davanti alla tv a piangere».

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