I segreti del parco di Villa Torlonia, tra arte, tunnel e bunker

I segreti del parco di Villa Torlonia, tra arte, tunnel e bunker
di Laura Larcan
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Sabato 31 Maggio 2014, 13:50 - Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 17:31
Il gusto della scoperta. Se c’ un luogo a Roma che offre l’ebbrezza dell’esplorazione, questo Villa Torlonia. Senza limiti d’et o smanie culturali. Perché qui la cultura ha un’anima caleidoscopica. Si compone e si scompone in diverse forme e colori disseminando i tredici ettari di parco di mille suggestioni, con fior di edifici storici che rientrano tutti nel Sistema Musei in Comune di Roma Capitale gestito da Zetema sotto l’egida dell’Assessorato alla Cultura e della Soprintendenza capitolina. Villa Torlonia è l’ultima residenza nobiliare costruita a Roma, l’unica tenuta pubblica che risale all’Ottocento, e che risente dell’estro e delle bizzarrie di principi esuberanti. Una committenza incredibile. Soprattutto l’ultimo erede, Giovanni Torlonia, cultore di esoterismo. È ai Torlonia che si deve un’autentica casa delle fate come la Casina delle Civette, trionfo raffinato di stile Liberty, dove le vetrate e gli arredi gareggiano a svelare un mondo popolato di creature fantastiche in un’aura di mistero (complici, quei duetti tra civette e pipistrelli che tanto evocano i simboli esoterici). Sempre a loro si deve il neoclassico Casino Nobile sede oggi del Museo della Scuola Romana (un gioiello per palati fini dove ammirare la collezione di capolavori di Mafai, Vespigliani, Scipione, Pirandello, Antonietta Raphael) e che custodisce nei sotterranei, come uno scrigno, tante meraviglie.



I SOTTERRANEI

Come la labirintica «finta» tomba etrusca, riscoperta durante i lavori di restauro dell’edificio (probabile luogo di riunioni massoniche) e che entro l’anno potrebbe aprire al pubblico. Memoria dei Torlonia traghettata all’epopea fascista, il Casino divenne residenza di Benito Mussolini, cui si deve il circuito del bunker e cantine rifugio antiaereo, dove in questi giorni fervono i lavori di allestimento per l’apertura dopo l’estate con la gestione del Centro speleo archeologico Sotterranei di Roma. Proprio nel Casino Nobile vengono proiettati i filmati d’epoca (dell’Istituto Luce) che ritraggono la famiglia del duce nella villa, tra cui il matrimonio tra Edda e Galeazzo Ciano. E sempre dal Casino parte il tunnel sotterraneo che corre fino al Casino dei Principi, dove si stanno dando gli ultimi ritocchi all’Antiquarium. È qui che sfilano pezzi segreti della collezione secolare: reperti archeologici rinvenuti durante scavi nell’area, o manufatti che echeggiano i fasti dei Torlonia. Un nuovo spazio che si svelerà a breve. Imperdibile, poi, nelle sale favoleggianti del neorinascimentale Casino dei Principi è ora la deliziosa mostra dedicata a Paolo Antonio Paschetto, sommo maestro delle arti applicate e dell’illustrazione grafica (suo l’emblema della Repubblica italiana), arrivato a Roma dalle valli valdesi, formatosi sotto l’influenza internazionale dell’Art Déco. Una creatività espressa nelle vetrate e nei murales a tempera della chiesa Valdese di piazza Cavour, così come negli stessi decori della Casina della Civette. Un talento che viene ora testimoniato anche da un repertorio di documenti inediti usciti per la prima volta dall’archivio degli eredi. E il gusto della sorpresa vien passeggiando, tra ruderi di un romanticismo inglese e il capriccio del teatro di corte fresco di apertura.
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