Roma, da Nick Cave ai Darkness e James Blunt: gli appuntamenti rock dal 6 al 12 novembre

Roma, da Nick Cave ai Darkness e James Blunt: gli appuntamenti rock dal 6 al 12 novembre
di Fabrizio Zampa
15 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Novembre 2017, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 18:21

 
LUNEDI’ 6 NOVEMBRE
 
Jazz/La chitarra di Mary a Casa del jazz
Il progetto Thumbscrew è un modo nuovo di concepire la free improvisation, di mettere insieme un trio che non ha un leader, nel quale tutti suonano alla pari e le idee nascono da una profonda sintonia fra i musicisti: sono americani, la chitarrista Mary Halvorson viene da Boston, ha appena vinto il referendum della rivista Downbeat in ben quattro categorie ed è una delle rivelazioni degli ultimi tempi, e con lei suonano il contrabbassista Michael Formanek e il batterista Tomas Fujiwara. Fanno un jazz fisico, tangibile, sempre in movimento, insomma assai piacevole e coinvolgente.
Casa del Jazz, viale di Porta Ardeatina 55, ore 21
 
Elettronica/Spacetronica, fra uomo e macchina
Un incontro fra l’uomo e la macchina, una fusione fra elettronica, musica d’avanguardia e paesaggi metropolitani: è il progetto Modular in Concerto che la band Spacetronica (Federico Procopio, chitarra e elettronica; Adriano Matcovich, basso elettrico; Nicolò Di Caro, batteria) presenta stasera fondendo i linguaggi della musica, dalla sua prima e antichissima espressione, la voce, ai sintetizzatori analogici e digitati, dalle percussioni agli strumenti elettrici, partendo dalla ripetitività dei ritmi tribali e arrivando alla musica contemporanea. Segue una jam session a tema.
Batucada, via Monti Lepini 6, ore 21.30
  
Soul/Christopher The Conquerer dall’Iowa
Il cantautore americano Christopher The Conquered viene da Des Moines, nell’Iowa, all’anagrafe si chiama Chris Ford, definisce la sua musica Interstellar Soul per voce e tastiere e dopo varie esperienze, da one-man band a un gruppo di nove elementi, si muove fra rock, soul e pop. Nel suo ultimo album intitolato I’m giving up on rock & roll conferma la sua posizione di artista contro tutto gli stereotipi del rock’n’roll. Interessante e insolito, soprattutto per i testi dei suoi brani, che sono molto spiritosi e a metà strada fra ironìa e satira.
Na Cosetta, via Ettore Giovenale 54, ore 22
  
Cantautori/Per chi suona all’Arciliuto
Tornano i lunedì di Per chi suona la campana, appuntamento con cantautori di tutta Italia come ai tempi del vecchio Folkstudio, quello guidato da Giancarlo Cesaroni in via Garibaldi. Stasera si alternano sul palco
Melissa Ciaramella, Massimiliano D’Ambrosio, Giovanni La Rosa e Fedele Mazzetti con la Gastarbeiter Orchester. Ingresso libero.
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 21
 

 
 
 
MARTEDI’ 7 NOVEMBRE
 
Folk/Dall’Oregon Haley Heynderickx
Arriva per la prima volta in Italia la cantautrice Haley Heynderickx, giovane californiana di Stockton cresciuta a Forest Grove, nell’Oregon: è uno di quei piccoli personaggi che poi saltano fuori grazie al loro solidissimo modo di scrivere canzoni influenzate dal folk americano degli anni Sessanta e Settanta, ispirate a Bob Dylan e Nick Drake e poi a Nico e Angel Olsen. Compone brani sognanti ma pieni di ansia, ha una splendida voce e alla chitarra è molto brava. Dopo due Ep, Fish eyes e Unpeeled, sta finendo il suo primo album I Need to Start a Garden, anticipato da un singolo già di grande succesos, Oom Sha La La. Il suo live è da non perdere, perché Haley ha tutte le qualità necessarie per diventare una nuova star. E ad aprire la serata è This Frontier Needs Heroes, progetto del cantautore folk-country di Brooklyn Brad Lauretti, che negli ultimi anni ha macinato migliaia di chilometri suonando in giro per il mondo. La sua voce ricorda Billy Bragg, i suoi brani raccontano storie alla Woody Guthrie e Pete Seeger, e presenta, fra tradizione e modernità, l’ultimo album Real Job. Ricordate, i posti al Blackmarket sono pochi ed è d’obbligo prenotare inviando una mail a eventi@indieforbunnies.com
Unplugged in Monti, Blackmarket, via Panisperna 101, ore 21
  
 
MERCOLEDI 8 NOVEMBRE
 
 Cantautori/Nick Cave live al Palalottomatica
Riconosciuto come uno dei protagonisti del rock degli ultimi trent’anni, Nick Cave, ovvero Nicholas Edward Cave, musicista, produttore compositore e attore australiano di Warracknabeal, sessant’anni compiuti a settembre, battezzato ai primi tempi “il principe delle tenebre” per le atmosfere scure che proponeva, sbarca in Italia dopo una lunga pausa nei tour dovuta alla scomparsa del figlio Arthur, 15 anni, morto nel luglio 2015 cadendo da una scogliera a Brighton, al sud dell’Inghilterra, forse dopo aver preso Lsd. «Grazie al pubblico sto finalmente riscoprendo il gusto della vita. Io e mia moglie Susie Bick abbiamo capito che era il momento di continuare comunque a essere felici», ha detto subito dopo i primi live del tour che da settembre sta viaggiando fra Inghilterra e Europa.

Era dal 2013 che Cave non veniva in Italia e adesso, con la sua storica band, quella dei Bad Seeds formata da Thomas Wydler (batteria, percussioni), Martyn P. Casey (basso), Conway Savage (piano, voce, organo), Warren Ellis (violino, bouzouki, fisarmonica, flauto, mandolino), Ed Kueper (chitarra) e Jim Sclavunos (voce, batteria, percussioni, organo), offre un affascinante viaggio nelle canzoni che ha scritto in quasi quarant’anni di carriera e presenta i brani del suo nuovo album Skeleton Tree, composto dopo la morte di Arthur e, sostengono in molti a partire dagli amici, come positiva reazione a quella tragedia.

Il suo mix di rock, punk, canzone d’autore, blues, gospel, country, gothic, new wave e mille altri ingredienti, insieme alla sua voce da baritono, a testi spesso ricchi di tensione religiosa e dominati da un senso di apocalisse imminente, a tematiche come il ruolo del divino nella vita dell'uomo, la ricerca della redenzione, l'angoscia esistenziale, l'amore perduto, offrono un Nick Cave dalle tante facce, com’è sempre successo, ma dallo spirito forte e immutato. Fra i tanti brani in scaletta ci saranno From Her To Eternity, Jubilee Street, Into My Arms, The Mercy Seat, The Weeping Song e altri hit che conosciamo bene. Serata doc.
Palalottomatica, Eur, piazzale dello Sport 1, ore 21
 
Canzoni/Monica Molina al Parco della Musica
Spagnola di Madrid, 49 anni, nata in una famiglia di artisti, Monica Molina, già attrice in tanti film, da diversi anni si dedica soprattutto al canto, realizzando dischi con la sua voce dallo spirito mediterraneo e in collaborazione con il fratello Noel, autore e coproduttore dei suoi album. Nel suo ultimo album Mar Blanca propone nuove interpretazioni di classiche canzoni firmate da suo padre, Antonio. E’ in concerto con Toni Cuenca (direttore musicale e contrabbasso), Jorge Vera (pianoforte) e Manuel Gomez (batteria).
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21
  
Jazz/Giammarco & Syncotribe al Big Mama
E’ un semplice trio quello formato dal sassofonista Maurizio Giammarco, dal pianista e organista Luca Mannutza e dal batterista Enrico Morello, ma il nome della formazione, Syncotribe, fa capire che i musicisti, di tre diverse generazioni, sincronizzano il loro progetto in modo spontaneo per muoversi in un panorama trasversale e contemporaneo, fra dialogo reciproco e sperimentazione. E' un bel modo di costruire un repertorio molto originale.
Big Mama, vicolo S. Francesco a Ripa 18, ore 22
  
Cantautori/Marco Stazi all’Arciliuto
Il cantautore romano Marco Stazi presenta il suo terzo e ultimo album Estemporanei riflessi: sono canzoni su storie di vita vissuta, considerazioni introspettive e temi di attualità. Con lui Michele Villari al sax, Amedeo Miconi alla chitarra, Saverio Capo al basso e Andrea Bonioli alla batteria.
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 21
 
 
GIOVEDI’ 9 NOVEMBRE
 
Rock/Peter Hammill live al Parco della Musica
Storico vocalist dei Van der Graaf Generator, band britannica che negli anni Sessanta era una delle nuove facce del progressive rock, Peter Hammill, annata 1948, anche se nel 2016 ha inciso il trentesimo album della formazione, Do Not Disturb, continua la sua attività di solista: tre anni fa ha pubblicato All That Might Have Been e adesso sta lavorando a un nuovo disco, nel quale insieme al rock si serve di elettronica, di lirica e di altri componenti. Per la cronaca il suo tour italiano cade a trent’anni dalle sue prime esibizione nel nostro paese, il 7 novembre 1987 a Genova e il giorno dopo al Conservatorio di Milano, e in quelle occasioni Hammill propose un lungo pezzo acappella, senza ausilio di strumenti né microfono, ipnotizzando una platea di 1500 persone. Vedremo come si presenta adesso, ma è indubbiamente un musicista con tutte le carte in regola.
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21
  
Rock/The Darkness live all’Orion
The Darkness, la rockband londinese guidata dai fratelli Justin (voce e chitarra) e Daniel Hawkins (chitarra), è nata una ventina d’anni fa e ha raggiunto il successo nel 2003, quando con singoli come I Believe in a Thing Called Love e la natalizia Christmas Time (Don't Let the Bells End)  ha dominato a lungo le hit parade radiofoniche. Il suo album di debutto, Permission to Land, nello stesso anno ha raggiunto il primo posto nelle classifiche e ha venduto solo in Inghilterra un milione e mezzo di copie. Insomma, la formazione, che accanto ai fratelli Hawkins ora vede sul palco il bassista Frankie Poullain e il batterista Rufus Taylor, suonava e suona un mix di hard rock, metal e heavy rock, uno stile influenzato da Led Zeppelin, Queen e compagni, e nel tempo ha continuato a farsi notare. Un anno dopo, nel 2004, il loro Winter National tour offriva uno show nel quale Justin si arrampicava su una tigre a grandezza naturale durante l'esecuzione di Love On The Rocks With No Ice e subito dopo veniva sollevato al di sopra del pubblico mentre continuava a fare i suoi scatenati riff di chitarra. Dopo una serie di avventure The Darkness si sono rimessi insieme nel 2011 e adesso nel loro tour 2017 sbarcano in Italia per presentare i loro hit e il materiale del nuovo album Pinewood Smile, uscito un mese fa, in un set saporito di suoni vintage. Apre la serata la band dei Rhyme.
Orion Live Club, viale J.F. Kennedy 52, ore 22
  
Jazz/Al Parco omaggio a Ella Fitzgerald
S’intitola Loving Ella il tributo a Ella Fitzgerald, scomparsa nel 1996, che le offrono la vocalist Simona Molinari e il trombonista Mauro Ottolini, in quintetto con Gian Piero Lo Piccolo al sax e clarinetto, Claudio Filippini al pienoforte, Fabrizio Pierleoni  al contrabbasso e Fabio Colella alla batteria. E’ un omaggio a una delle voci storiche del jazz, che ha lasciato un segno davvero incancellabile: Simona proporrà un'antologia dei suoi brani più celebri e racconterà alcuni dei momenti più significativi della sua vita, dagli inizi all'Apollo Theater di Harlem ai tanti Grammy Awards che Ella ha conquistato.
Parco della Musica, Sala Sinopoli, ore 21
 
  
VENERDI’ 10 NOVEMBRE
  
Rock/I Lamb, da Manchester al Parco
Musica elettronica, trip hop, techno, drum & bass: ecco la musica degli inglesi Lamb, duo di Manchester formato dal produttore Andy Barlow, noto anche come Hipoptimist, e dalla cantautrice Lou Rhodes, arrivato al successo con Gorecki (singolo del 1997) e Gabriel (del 2001). On the road dal 1996, anno in cui già usavano tranquillamente l’elettronica, si sono separati, sono tornati insieme e adesso fanno l’ennesimo tour per celebrare il ventunesimo anno dal loro debutto. Spiegano che il loro è «un live imperdibile per gli amanti di Tricky, Laika e Morcheeba, del post trip hop venato di techno alla Chemical Brothers, della sensualità di Goldfrapp e dell’intensità dei Royksopp», e forse hanno ragione.
Parco della Musica, Sala Sinopoli, ore 21
  
Jazz/A Roma il piano di Tuomo Uusitalo
Pianista, compositore, arrangiatore e educatore: ecco Tuomo Uusitalo, finlandese di Tampere, che ha cominciato a suonare quando aveva 6 anni e da allora ha attraversato musica classica, pop e rock finché si è innamorato del jazz e delle possibilità d’improvvisazione che gli offriva. Trasferito a New York, ha pubblicato un paio di album come leader ed è diventato famoso grazie al suo modo astratto ma al tempo stesso umano con cui costruiva i suoi brani e le sue atmosfere colorate e intense. E’ in concerto in trio con Stefano Nunzi al contrabbasso e Mathias Ruppnig alla batteria.
Charity Café, via Panisperna 68, ore 22
 
Jazz/Nina Pedersen, nuovo album al Parco
S’intitola Eyes Wide Open il nuovo album di Nina Pedersen, vocalist e cantautrice norvegese ormai romana d’adozione: vive e interpreta la musica attraverso i profondi legami con la sua terra d’origine e con una vocalità tipicamente nordica, elementi che la spingono a approfondire la tradizione scandinava e il jazz, tanto che lei si definisce «una cantautrice jazz». E’ in concerto con Pierpaolo Principato al pianoforte e alle tastiere, Marco Loddo al basso, Giampaolo Scatozza alla batteria e live electronics e come special guests il trombettista Aldo Bassi, il sassofonista Paolo Innarella e il Coro Jazz ConCorde.
Parco della Musica, Sala Petrassi, ore 21
  
Jazz/Torna The Scoop Jazz Band
The Scoop Jazz Band è un’orchestra nata da un gruppo di giornalisti e musicisti uniti dalla passione per il jazz, la bossanova, il blues & dintorni, che propone successi del repertorio jazzistico e classici del blues e dello swing. E’ nata nel 2010 per iniziativa del chitarrista Dino Pesole (Sole 24ore), del tastierista Antonio Troise (Quotidiano Nazionale), del sassofonista Romano Petruzzi (consulente del lavoro) e del percussionista Stefano Sofi (Il Messaggero), poi sono arrivate le voci di Donatella Càmbuli e Massimo Leoni (Skytg24), il sassofonista Sebastiano Forti, il trombettista Stefano Abitante, Antonello Mango al contrabbasso, Guido Cascone alla batteria e altri. Divertenti.
Teatro Arciliuto, piazza Montevecchio 5, ore 21.30
 
Pop/Monkey Tempura al Parco della Musica
I Monkey Tempura sono una band indie romana che spazia fra synth-pop, nu soul, elettronica e jazz contemporaneo, e presenta il suo album d’esordio Ready/Set/Go! in uno show che combina brani originali,  canzoni, soluzioni ritmiche bizzarre e sonorità elettroniche, con pezzi che parlano di storie d’amore, robot, repulsione per la burocrazia, gente che cambia vita e così via. Sono la vocalist Francesca Palamidessi, il tastierista Carlo Ferro, il bassista Francesco De Palma, il batterista Marco Tardioli e le voci di Chiara Calderale e Linda Primo. Apre Leila, cantautrice e polistrumentista romana.
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21
 
 
SABATO 11 NOVEMBRE
  
Rock/Edoardo Bennato all’Auditorium Conciliazione
Sono passati quarant’anni da quando Edoardo Bennato incise Burattini senza fili, album che cantava in chiave metaforica le avventure di Pinocchio, era uno strale lanciato contro il potere e vendette la bella cifra di un milione di copie. «Viviamo un’era di grandi trasformazioni, di spostamenti biblici, decine di migliaia, centinaia di migliaia di disperati cercano vie di scampo alle guerre, alla fame, alla miseria e si dirigono verso il conclamato benessere del mondo cosiddetto occidentale. Sono disposti a tutto, sono disperati, sono pronti a salpare. Ma tutti quanti noi dovremmo essere pronti a salpare: il mondo cambia e dovremo entrare in una altro ordine di idee, guardare le cose da un altro punto di vista. Insomma, non solo gli emigranti ma tutti quanti noi in questo momento particolare dovremmo essere pronti a salpare», diceva Bennato un anno fa presentando l’album Pronti a salpare. E stasera torna in concerto a Roma con i brani di Burattini senza fili, quelli di Pronti a salpare e hit come Sono solo canzonette, Abbi dubbi, Le ragazze fanno grandi sogni, La fantastica storia del Pifferaio magico e via di questo passo, per più di due ore di live condito con la sua ironìa. La sua band vede sul palco Gennaro Porcelli e Gennaro Scarpato alle chitarre, Roberto Perrone alla batteria e alle percussioni, Raffaele Lopez alle tastiere e Arduino Lopez al basso.
Auditorium Conciliazione, via della Conciliazione 4, ore 21
  
Medieval Rock/The Folkstone live all’Orion
Esiste anche il rock-folk medievale, e lo suonano i Folkstone, band di Bergamo che tre anni dopo l’album Oltre l’abisso presenta live il suo nuovo cd Ossidiana. Sono parecchi, ovvero il vocalist Lorenzo Marchesi, Roberto Rota (cornamuse, bombarde, voce), Matteo Frigeni (cornamuse, ghironda, bombarde), Maurizio Cardullo (cornamuse, flauti e bouzouki irlandesi, cittern, bombarde), Andrea Locatelli (cornamuse, bombarde, percussioni), Luca Bonometti (chitarra elettrica), Federico Maffei (basso elettrico) e Edoardo Sala (batteria e percussioni) e mescolano le antiche tradizioni e diversi brani che vengono dal Medioevo con il sound dei loro antichi strumenti  e le sonorità del rock più scatenato. Hanno fatto tour in varii paesi, hanno persino inciso un disco in Svezia (Il confine del 2012) e fra i loro album ci sono Briganti di Montagna, Damnati ad Metalla e Sgangogatt. Se siete curiosi di conoscere l’impasto fra cornamuse, chitarre, ghironde e basso elettrico è la serata giusta.
Orion Live Club, viale J.F. Kennedy 52, ore 22
  
Jazz/Cuscito & Swing Valley Band
"Swing is my religion" è sempre stato lo slogan di Giorgio Cuscito, sassofonista, pianista, vibrafonista e arrangiatore in concerto stasera con la sua Swing Valley Band, che offre i grandi classici della swing era e di band come quelle di Duke Ellingtonn, Count Basie, Benny Goodman e così via. Con lui Nicola Tariello (tromba), Ferdy Coppola (sax tenore e voce), Gino Cardamone (chitarra), Alberto Antonucci (contrabbasso),
Fabiano Giovannelli (batteria) e la vocalist Monica Gilardi.
Casa del Jazz, viale di Porta Ardeatina 55, ore 21
  
Jazz/Emanuele Urso, Big Band al Cotton
Quattro trombe, tre tromboni, cinque sassofoni, una ricca sezione ritmica, la voce di Clara Simonoviez e lui al clarinetto e alla batteria, per un totale di diciotto musicisti: è la Big Band di Emanuele Urso, che ripropone il jazz della storica swing era che negli anni Trenta e Quaranta dominava negli Stati Uniti, musica della quale Emanuele è uno dei maggori cultori e rappresentanti a livello europeo. In scaletta tanti brani con gli arrangiamenti originali della Fletcher Henderson Orchestra, proprio come accadeva al Cotton Club di New York nei lontani anni '30.
Cotton Club, via Bellinzona 2, ore 21
  
World Music/Tupa Ruja al Parco
Il didjeridoo è uno strumento degli aborigeni australiani, una sorta di lungo tubo di legno che emette suoni bassi e profondi, e a suonarlo è Fabio Gagliardi, che con Martina Lupi (voce, organetto indiano, flauti) e
Alessandro Gwis (pianoforte, elettronica) dà vita al progetto Tupa Ruja, un incontro di suoni fra voce, elettronica e strumenti. Sperimentazione di grande fascino.
Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21
 
 
DOMENICA 12 NOVEMBRE
 
Metal/Hardcore Superstar dalla Svezia all’Orion
Gli svedesi Hardcore Superstar, padri dello street metal, sono una delle band più apprezzate nello scenario metal/rock europeo. Già negli anni ’90 hanno unito lo sleaze rock e il thrash metal, il primo più melodico e accattivante, il secondo più duro ed aggressivo, e da allora hanno sfornato più di dieci album in studio e numerosi quanto vendutissimi singoli. L’attuale formazione vede il vocalist Jocke Berg, Vic Zino alla chitarra, Martin Sandvik al basso e Adde Andreasson alla batteria, e il gruppo sta lavorando al nuovo album che uscirà nel 2018. In programma anche i Fozzy, ex cover band del chitarrista Rich Ward nella quale sono entrati il cantante Chris Jericho (celebrità del Wrestling che ha stupito i suoi fan dimostrando un notevole talento vocale), il batterista Frank Fontsere, il chitarrista Billy Grey e il bassista Paul Di Leo (basso), il cui album Judas è appena uscito. Apriranno la serata The Last Band (compaesani degli Hardcore Superstar, anch’essi di Gothenburg) e la vocalist di Manhattan Madame Mayhem.
Orion Live Club, viale J.F. Kennedy 52, ore 22
  
Rock/James Blunt al Palalottomatica
Sono ormai vent’anni che l’inglese James Blunt, ex militare diventato cantautore di grande successo, gira il mondo con i suoi live. La sua musica mette insieme pop, rock e folk, oltre cantare scrive i suoi brani, suona pianoforte, chitarra, organetto e mellotron, e sulla sua situazione le cifre parlano chiaro: ha venduto 20 milioni di album e 23 milioni di singoli nel mondo, ha 625 milioni di visualizzazioni su YouTube e oltre 680 milioni di stream mondiali su piattaforme streaming, vive a Ibiza con la moglie, l’avvocatessa londinese Sofia Wellesley, in una villa da 2 milioni e mezzo di euro. Il tour precedente, Moon Landing, ha visto l’artista britannico dare 140 concerti in dodici mesi, e stasera ve lo potete gustare al Palottomatica insieme alla sua band. Ha alle spalle cinque album, da Back to Bedlam del 2004 al nuovo The Afterlove, che propone nell’attuale tournée. Come potete capire, è uno che non se la passa male.
Palalottomatica, Eur, piazzale dello Sport 1, ore 21

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