Phillips e Sheperd, due mostri sacri al Planet di Roma

Simon Phillips
di Enzo Vitale
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Domenica 12 Aprile 2015, 18:48 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 10:14
Due grandi concerti al Planet di Roma a fine mese: lunedì 27 sul palco dell'ex Alpheus sale Kenny Wayne Shepherd, considerato l'erede di Jimi Hendrix e poi giovedì 30 i Procol II con Simon Phillips, ex batterista dei Toto. «Dopo 21 anni ho deciso di lasciare il gruppo. Far parte dei Toto è stata un’esperienza fantastica, durante la quale ho imparato molto. Non dimenticherò mai il modo in cui Luke, Dave e Mike mi hanno accolto in un periodo così difficile delle loro carriere e della loro vita, dopo la morte di Jeff (Porcaro, era il 1992, ndr). Insieme abbiamo registrato nuovi album, abbiamo fatto tanti concerti e portato avanti l'eredità del gruppo. Un ringraziamento particolare va a tutti i fan dei Toto per il loro affetto e il loro supporto».



La storia narra che proprio il compianto Porcaro lo ritenesse tra i migliori strumentisti in circolazione. Fu così che Simon Phillips, già negli Who in occasione della reunion del 1989, entrò a far parte della leggenda Toto.



IN PISTA CON I PROCOL II

Oggi il Nostro torna in pista con i Protocol II, supergruppo allestito appositamente per celebrare i venticinque anni dal suo debutto come solista. Correva infatti l’anno 1988 quando Simon pubblicava Protocol, primo album a suo nome realizzato in completa solitudine. Phillips presenterà il progetto, che annovera altri tre straordinari musicisti quali Andy Timmons (chitarra), Steve Weingart (tastiere) ed Ernest Tibbs (basso), il prossimo giovedì 30 aprile al Planet Live Club di Roma. Tra gli artsiti con cui ha collaborato, spiccano i nomi di Jeff Beck, Brian Eno, Mike Oldfield, Mick Jagger, Steve Vai e Mike Rutherford, uno dei fondatori dei Genesis, con cui ha suonato nel primo di lui album solista “Smallcreep’s Day”.



LE PAROLE DI PHILLIPS

«Lo registrammo a Stoccolma nel 1979. -racconta Phillips- È stato il primo album che ho registrato con una batteria Tama. David Hentschel era il tecnico del suono e David Bascom l’assistente di studio, poi diventato il co-produttore e tecnico del suono dei Tears for Fears nel celebre album Sowing the Seeds of Love. All’epoca era ancora un semplice assistente. Anche questa è stata una bella esperienza, nella maggior parte dei brani suonavamo solo io, Mike e Anthony Phillips. Ci siamo divertiti».



NEGLI '80 EMERSON E LAKE

Negli anni ottanta, poi, l’avvicinamento a Keith Emerson e Greg Lake. «Stavo formando una nuova band con Emerson, Jack Bruce e Steve Hackett: praticamente un altro supergruppo sulla scia del successo avuto dagli Asia. Purtroppo ci furono dei problemi economici e legali che ci impedirono di proseguire: se Keith avesse formato un nuovo gruppo, tutti i componenti avrebbero dovuto accollarsi una serie di debiti che erano rimasti insoluti dai tempi di Emerson, Lake e Palmer. -continua- Tutto questo è avvenuto nel 1983. Il progetto del supergruppo non andò in porto, ma qualche anno dopo ricevetti una chiamata per diventare la “P” dei nuovi ELP. All’epoca ero molto impegnato come produttore, avevo appena costruito il mio studio e ho pensato che non fosse il momento giusto per entrare a far parte di un gruppo, andare in tour e via dicendo… stavo bene dall’altra parte del vetro e inoltre non si trattava di un progetto nuovo ma del proseguimento di una vecchia storia, così rifiutai l’offerta e al mio posto chiamarono Cozy Powell, un altro batterista con la P».



LUNEDI 27 ARRIVA SHEPERD

Ma l’attività live del Planet Club non si esaurirà solo con l’arrivo di Phliips. Lunedì 27 aprile, infatti, sarà la volta di Kenny Wayne Shepherd, considerato l’erede di Jimi Hendrix e Stevie Ray Vaughan. Nato in Louisiana nel 1977, Sheperd ha il blues nel dna avendo iniziato a suonare a soli sette anni dopo avere assistito ad un concerto proprio di Ray Vaughan. In carriera ha collaborato, tra gli altri, con mostri sacri quali Buddy Guy, BB King, Muddy Waters e Howlin' Wolf ed ha aperto le performance di Rolling Stones e Bob Dylan. Insiene alla formazione composta da Noah Hunt (voce), Chris Layton (batteria), Tony Franklin (basso), Riley Osbourn (Hammond B-3, tastiere) presenterà il nuovo album Goin’ Home, in cui ha suonato anche Ringo Starr.



L'INTERVISTA

Il tuo ultimo lavoro, sia un album davvero eccellente. Come hai scelto i brani scritti da grandi artisti (Willie Dixon, Stevie Ray Vaughan, BB King, Donald "Duck" Dunn, Don Nix, Leon Russell) vicini alla tua sensibilità e come sei riuscito a renderli così personali, davvero in pure stile Kenny Wayne Shepherd? Il sound è forte, tosto ma arriva direttamente dal cuore e colpisce l'anima della gente. Qual è la chiave di lettura di questo disco?



«Ho cercato di trovare i brani più particolari di alcuni degli eroi che hanno avuto una grande influenza sul mio suono odierno. Volevo che le canzoni non fossero state troppe volte coverizzate e volevo che, unite insieme, diventassero un grande album, prendendo in considerazione testi, musica e groove. Il fatto che si presenta come un album personale è perché queste sono le canzoni con cui sono cresciuto, scritte e incise dagli artisti che ho ammirato per tutta la mia vita»

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Chi è Kenny Wayne Shepherd?

«KWS è una persona che ama creare musica, suonare la chitarra con passione, e spostare le anime della gente con il suono».



L'artista più importante con cui hai collaborato?

«Ogni artista con cui ho suonato o collaborato è stato importante nella mia vita. Non posso fare torto a nessuno scegliendo il mio favorito».



La tua musica è....

«Contemporary Blues con una spruzzata di Rock n Roll».





Planet Live Club Roma via del Commercio 36

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