Globe, l’estate shakespeariana riparte mercoledì con il "Sogno di una notte di mezza estate"

Globe, l’estate shakespeariana riparte mercoledì con il "Sogno di una notte di mezza estate"
di Marica Stocchi
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Lunedì 4 Agosto 2014, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 9 Agosto, 11:10
Al Globe Theatre di Villa Borghese torna in scena da dopodomani e per l’ottavo anno consecutivo il Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare nella messinscena di Riccardo Cavallo. Un successo di pubblico che si ripete ad ogni stagione, cui quest’anno si aggiunge l’omaggio al regista prematuramente scomparso lo scorso ottobre. Più di ottanta le recite per quasi novantamila spettatori. «Il segreto - ha scritto e più volte dichiarato Cavallo - è di certo negli ingredienti, tutti efficaci: la straordinaria parola teatrale di Shakespeare, la magia del Globe e una compagnia di grandi professionisti».





L’ALLESTIMENTO

Lo spettacolo torna in scena senza nessuna modifica rispetto agli allestimenti precedenti dato che molti giovani spettatori sono tornati ripetutamente ad assistere alla performance già vista. Ciononostante la compagnia ha rimesso in prova lo spettacolo, fedele all’esigenza più volte espressa da Cavallo: «È uno spettacolo che inizia in movimento e prevede un ritmo molto serrato quindi il gruppo deve ripartire con la necessaria sicurezza». D’altra parte il Sogno di una notte di mezza estate è stato scritto in occasione di un matrimonio e si sviluppa rapidamente alternando intrattenimento puro ad azione vorticosa e immaginifica. I tre diversi linguaggi attraverso i quali procede corrispondono a tre diversi mondi: la corte di Teseo porta in scena la realtà degli uomini; i comici, il teatro e la rappresentazione satirica della società; mentre la notte è il mondo dell’onirico che si anima di spiriti e ombre.





IL MECCANISMO

«L’ingresso e lo stare in scena di Titania, la regina delle fate, e di Oberon, il re degli elfi – ha spiegato Cavallo nelle sue note di regia - non possono somigliare a quelli di nessun altro». Un gioco dal meccanismo fluido e accattivante che Cavallo ha voluto lubrificare laddove, secondo lui, la lingua di Shakespeare ha perso presa sui contemporanei. «Un aspetto che ho dovuto affrontare e risolvere con attenzione – ha scritto infatti il regista - è la scarsa efficacia della comicità shakesperiana. Mantenere invariati i dialoghi dei comici avrebbe rallentato molto lo spettacolo. Le ragioni sono tante: innanzitutto ai tempi del Bardo si rideva di cose diverse, spesso poi l’autore faceva riferimento a questioni dell’epoca per noi incomprensibili e molte battute si reggevano su giochi di parole oggi intraducibili. Ho avuto il coraggio di azzerare completamente le parti comiche e ripensarle totalmente».



Il cast è composto da Claudia Balboni, Carlo Ragone, Gerolamo Alchieri, Federica Bern, Fabio Grossi. Sebastiano Colla, Francesca de Berardis, Roberto Della Casa, Nicola D’Eramo, Daniele Grassetti, Valentina Marziali, Claudio Pallottini, Andrea Pirolli, Raffaele Proietti, Alessio Sardelli, Marco Simeoli e Roberto Stocchi. I costumi sono di Manola Romagnoli, le scene di Silvia Caringi e Omar Toni, il disegno luci di Umile Vainieri. Repliche fino al 17 agosto.

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