In scaletta le loro hit come Everytime, What happened Last night e Crazy fino al brano sanremese. Un live crudo, senza tanti effetti speciali: così promettono. «Sarà tutto meno pettinato», scherza Stash che su Instagram ha appena postato una foto con i capelli tinti tra il biondo e il bianco, scatenando i fan. «Sì è vero mi sono colorato da solo i capelli, e ho fatto un disastro. Il live, preparato a tempo zero, sarà senza ospiti».
Un ritorno al passato. «Fare underground dopo il talent è un po' difficile. Diciamo che oramai in Italia questo genere non esiste più. Piuttosto userei il termine meno televisivo. Quando suonavamo nei localini avevamo un pubblico diverso, fatto solo da alternativi, calza rete e chiodo».
IL PROGETTO
Una visione della musica che «sicuramente esprime un atteggiamento diverso rispetto al concertone. Quello che faremo in un futuro vicino è un progetto che ha orizzonti più ampi, compreso l'uso dell'italiano. Dopo Sanremo ci sentiamo più vicini alla gente di tutti i giorni, quella che becchi al supermercato a fare la spesa. In quella settimana del Festival avevamo un feedback incredibile. Vogliamo continuare su questa strada, senza dimenticare da dove proveniamo».
Usciti dalla gabbia dell'inglese con Frida a Sanremo, «mi sono sentito a mio agio a cantare nella mia lingua e continuerò a usarla», dice Stash che legge saggi orientali («non per religione, ma perché mi aprono la mente») e che si definisce coraggioso. «Quello che ho in comune con chi ha fatto la storia è la non paura di mettersi a nudo. Quando ho indossato la felpa di Amici, ho capito di essere uncool e che sarebbe stato l'unico modo per comunicare alla gente. Io non ho mai avuto paura a ricominciare da zero». E sull'underground ripete: «Non esiste più oggi. L'idea di tornare a fare i live nei club come quello del Quirinetta di stasera mi inorgoglisce».
Teatro Quirinetta, via Marco Minghetti 5, ore 21.
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