Dal carcere al palco "Nessuno Escluso"
così la cultura sfida il femminicidio

Lo locandina dello spettacolo
di Michele Galvani
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Lunedì 23 Novembre 2015, 19:08 - Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 14:40
Chiara Insidioso, ventun’anni. Rosaria Aprea, ventidue anni. Ecco alcuni nomi di ragazze, donne, che hanno subìto una violenza dal proprio compagno. Due nomi, questi, i più conosciuti dalle cronache degli ultimi tempi che sono la punta di un iceberg che annovera ancora il 62,7% di casi di violenza sulle donne nel nostro Paese. Mercoledì, in occasione della "Giornata mondiale contro la violenza sulle donne", all'isola Tiberina sarà di scena lo spettacolo teatrale "Nessuno Escluso" (ore 17,00), della compagnia di Rebibbia "Stabile Assai", dove si fronteggia il femminicidio attraverso la presa di coscienza ed integrazione. Organizzato dalle Pari Oppurtunità della CGIL aziendale del Fatebenefratelli, l'idea è nata dalla consapevolezza che la cultura può e deve fare da antidoto alla violenza. Lo spettacolo non ricalca lo schema classico dello “spettacolo di denuncia” ma insegue l’obiettivo di alimentare una presa di coscienza delle persone sul fatto che la questione femminile è un problema di tutti, non solo delle donne.

Le scene trattano temi forti come lo stupro, la violenza e l’indifferenza di chi assiste e decide di non intervenire. Il filo conduttore è questo: le persone possono cambiare superando la “astensione” dalla vita e alimentando dentro di sé il “piacere della contaminazione”.
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