In apertura Bronfman eseguirà Humoreske di Robert Schumann: stati d’animo trascritti in musica - composti a ventinove anni a Vienna - brano in cui l’individualità del sentire si unisce all’ispirazione, patrimonio imprescindibile del Romanticismo. Il brano è una raccolta di scene sonore esposte in un continuum scandito da precise riprese anche se la composizione si muove in un unico flusso. Sullo stesso appassionato impeto si muove la Sonata D 958, una delle ultime tre scritte da Schubert nel settembre del 1828, due mesi prima della morte, in cui il compositore raggiunge la perfetta sintesi tra l’influenza di Beethoven e il lirismo delle Sonate giovanili.
Tra le due, ritroveremo le intense suggestioni suggerite dalla Suite Bergamasque di Debussy, completata nel 1890, omaggio alle Suite di danza barocche in cui accanto alle suggestioni di danza non manca l’ispirazione tratta da Paul Verlaine nell’atmosfera incantata del Claire de lune. Venerdì 3 maggio (repliche 4 e 5 maggio) Yefim Bronfman sarà nuovamente ospite, questa volta nel cartellone sinfonico, dell’Accademia, insieme all’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia sotto la direzione di Daniele Gatti con un programma interamente dedicato a Brahms.
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