Vamos alla Playa insieme a Baby K

Baby K
di Valentina Venturi
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Sabato 6 Luglio 2019, 15:23
Claudia Naham alias "Baby K" è pronta per affrontare l'esigente pubblico romano: sarà lei, insieme agli Stadio, ad esibirsi l'11 luglio al concerto gratuito organizzato al Parco da Vinci e condotto da Max Giusti. Di sicuro non mancheranno le canzoni del suo ultimo album "Icona", oltre ai classici "Come no", il celebre duetto con Tiziano Ferro "Killer" e "Da zero a cento". 
Come è nato “Playa”, l'ultimo singolo inedito?
«Con il mio team abbiamo cucito un vestito su misura, che mi ha permesso di esprimere il lato più emozionale di me».
Chi sono le sue icone pop?
«Tante, sicuramente Madonna e Michael Jackson sono due icone molto importanti della mia infanzia».
Nata a Singapore, trasferita a Londra, vive a Milano. Quali le radici musicali?
«Mio padre ci svegliava ogni sabato con brani di Ella Fitzgerald, Frank Sinatra, Bee Gees, The Beatles e Stevie Wonder per citarne alcuni. La musica ha sempre fatto parte dei miei ricordi più belli».
Trap o rap?
«Essendo la Trap un sotto genere del Rap, non posso che rispondere entrambi».
Il mondo della musica si evolve ai ritmi della tecnologia. È stata n1 nella classifica di Shazam: come non restare indietro?
«Fortunatamente è ancora la gente a decidere un successo. A noi artisti il compito di mantenere una comunicazione diretta e originale, qualunque sia la piattaforma di destinazione».
Come vive la fama? La inebria, spaventa o la lascia indifferente?
«Raramente riesco a godermi il successo: il nostro lavoro è fatto di costanti impegni che non ti lasciano il tempo di capire cosa stia realmente succedendo. L’affetto che mi mostra la gente durante i concerti e gli instore mi fa realizzare però a quante persone la mia musica sia arrivata. È il riconoscimento più grande».
Cosa pensa dei talent? 
«Seguo i talent e riconosco che siano un’ottima possibilità per mettersi in mostra e per fare conoscere il proprio talento. Ma non è l’unica strada: spesso è la gavetta che ti fa mettere le basi per poter crescere artisticamente».
Che consiglio darebbe a una ragazza che vuole farsi strada nel mondo della musica?
«È importante differenziarsi e trovare un proprio stile, identità e metodo di comunicazione. Una volta trovati, la parola chiave è perseverare. Se si vuole arrivare alla longevità non bisogna cercare delle scorciatoie».
#Meetoo: la molestia è diffusa anche nel mondo musicale? Ha avuto qualche sgradevole esperienza?
«Sono stata fortunata, non ho mai provato esperienze di questa natura. Posso però affermare che c’è molto sessismo anche nell’ambiente discografico, che le donne a volte devono lavorare il doppio degli uomini per ottenere il rispetto da parte dei colleghi».
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