Valerio Scanu canta Battisti e dimentica Maria De Filippi: «Non mi ha più aiutato»

Valerio Scanu canta Battisti e dimentica Maria De Filippi: «Non mi ha più aiutato»
di Marco Pasqua
3 Minuti di Lettura
Sabato 18 Giugno 2016, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 09:47


Valerio Scanu non è un ragazzo che si spaventa facilmente. Non teme di confrontarsi con Lucio Battisti, interpretando, all'interno dell'album Finalmente piove quel capolavoro che è stato Io vivrò (senza te), e adattandolo in chiave futuristica intorno a una storia d'amore tra due donne. Non si impressiona quando, sui social, viene perseguitato dagli insulti omofobi dei soliti leoni da tastiera (anonimi). Non risparmia critiche neanche a quella Maria de Filippi, che gli ha dato la possibilità di condividere il suo talento con il grande pubblico: «Le ho chiesto un aiuto, e lei non me lo ha dato».
Valerio, sicuramente uno degli artisti italiani più prolifici. Hai 26 anni, 6 album all'attivo, sui social e nelle radio ti stiamo ascoltando con questa cover di Battisti. Una canzone che ha un forte valore affettivo per te...
«Sì, era il cavallo di battaglia di una mia amica, che è venuta a mancare qualche mese fa. Era la più brava a cantare alla Maddalena. E' stato un modo per portarla con me, sui palchi, e darle un riscatto artistico. È un brano di un certo spessore, riarrangiato con le sonorità del mio disco».

Sembri un finto-antipatico, anche un po' permaloso. Con le tue esperienze nei reality, a partire da Tale e Quale Show, hai dimostrato di saper essere auto-ironico. Cosa ti è rimasto di quell'esperienza televisiva?
«È un programma che mi ha fatto crescere. Lì si lavora a lungo sui personaggi, si entra nell'anima degli artisti: ho avuto la possibilità di confrontarmi con dei grandi professionisti».

Hai criticato Maria De Filippi per non averti più ospitato nel suo talent. Quali sono i tuoi rapporti con lei?
«Veramente non ci sono».

Qualche tempo fa, lei ha detto: Voglio bene a Valerio. Ti ha stupito?
«Sì. E ti devo dire che mi ha dato anche fastidio. Dire ti voglio bene è importante. Ed è una cosa che va dimostrata, non va detta tanto per. Spesso ho chiesto a Maria un aiuto, che non è arrivato. Voler bene ad una persona, significa vederla, anche al di là del lavoro: e questo con lei non avviene. Che senso ha, quindi, quel ti voglio bene?».
 

 

 
Nella canzone La mia faccia nuova racconti l'amore gay. Hai sempre avuto posizioni molto chiare su temi come quello dell'omofobia. Eppure con la comunità gay hai un rapporto conflittuale. Perché vieni spesso criticato?
«Mi criticano perché vogliono che faccia coming out. Spesso i commenti omofobi arrivano proprio da quegli ambienti. Ma io penso che la vita privata di una persona debba rimanere tale».

Il 25 giugno canterai a Rieti, il 28 agosto al teatro romano di Verona. Lo scorso 24 aprile, all'Auditorium della Conciliazione, hai fatto registrare il tutto esaurito. Come vivi il rapporto con il tuo pubblico, al di là dei social?
«Il tour è la cosa più bella di questo lavoro. Farlo nei teatri, poi, è ancora più emozionante, perché ti trovi circondato dalla tua gente. Nelle piazze è certamente più difficile, perché devi conquistare anche il pubblico che è venuo soltanto a curiosare».

Il festival di Sanremo è un obiettivo del 2017?
«No, non credo. Non mi piace l'idea di farlo ogni anno. Non punto ad avere la residenza lì».