U2, dopo 40 anni la band riscrive la (sua) storia. Bono: «Ho pensato di lasciare il gruppo»

Venerdì prossimo esce “Songs of Surrender”, con le hit riviste in chiave minimale

U2, dopo 40 anni la band riscrive la (sua) storia. Bono: «Ho pensato di lasciare il gruppo»
di Mattia Marzi
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Venerdì 10 Marzo 2023, 06:44 - Ultimo aggiornamento: 07:10

«Ho pensato di lasciare gli U2»: a rivelarlo è Bono, nel lungo speciale con David Letterman dedicato alla rock band irlandese che uscirà su Disney+ venerdì prossimo, 17 marzo, nel giorno in cui gli U2 pubblicheranno l'album Songs of Surrender. Nel documentario, intitolato "A Sort of Homecoming", Bono e The Edge guidano il 75enne re dei salotti televisivi americani nei luoghi simbolo della storia degli U2 a Dublino, riavvolgendo il nastro tra aneddoti, canzoni e rivelazioni. Come quella sulla crisi della band, una macchina da guerra - 670 milioni di dollari - non abituata a stare ferma: «Ci siamo chiesti quale fosse il motivo per il quale dovevamo continuare a considerarci in attività. A spingermi ad andare avanti è il desiderio di scrivere la canzone che ancora non abbiamo scritto», confessa il frontman parlando dei mesi del lockdown.

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RISCRITTURA
A prendere in mano le redini degli U2 ci ha pensato The Edge, che già nell''83 - dopo il travolgente esordio - con la hit Sunday Bloody Sunday salvò la band dallo scioglimento. A distanza di quarant'anni dall'uscita gli U2 la risuonano insieme ad altre trentanove canzoni del loro repertorio nel disco che li vede riscrivere la loro storia. Nel vero senso della parola. Ad un certo punto si sono resi conto che molti dei testi delle canzoni che suonavano da una vita, scritti quando erano ventenni affamati e irruenti, non erano più credibili in bocca a Bono, oggi 62enne: «Eravamo molto giovani. Bono non aveva ancora trovato la sua voce», ha raccontato The Edge, confessando il leggero imbarazzo che ha provato riascoltando, chiuso in casa, pezzi degli U2 delle origini, da I Will Follow a Stories for Boys.
GLI ARTIFICI
È stato lui a proporre a Bono di riscrivere alcuni dei testi, reincidendo poi le canzoni - a partire dalle hit With or Without You, One e Beautifyl Day - in chiave minimale, con arrangiamenti prevalentemente acustici: «Volevamo eliminare tutti gli artifici», spiega Bono a Letterman nel docu-film - prodotto da Ron Howard - che sarà proiettato il 17 marzo all'Anteo Palazzo del Cinema di Milano durante l'Ireland Film Festival, ma senza la band. In Songs of Surrender Bono, The Edge, Larry Mullen Jr. e Adam Clayton raccontano le consapevolezze dei sessant'anni. Stories of Boys, che nell'80 parlava la loro rocambolesca vita nella Dublino degli Anni '70, ora ha un testo dal sapore nostalgico: «Quelle parole non funzionavano più - ha spiegato The Edge a Rolling Stone - abbiamo assunto il punto di vista di noi che guardiamo indietro e vediamo quei ragazzi, raccontando chi eravamo».
Walk On, che nel 2001 dedicarono a Aung San Suu Kyi, il simbolo dell'opposizione al regime militare birmano, oggi parla della guerra in Ucraina: «Si doveva scegliere un tema attuale e non si poteva fare altro che parlare dell'Ucraina.

Ci ha colpito moltissimo che il presidente Zelensky nella sua vita precedente fosse un comico».


LO SHOW
In Ucraina sono anche andati a suonare, lo scorso anno, improvvisando uno show nella metro di Kiev: «Siamo arrivati nel momento in cui iniziavano a suonare le sirene antiaeree: sconcertante», ricordano ora. Tra gli ospiti del disco anche Brian Eno (ha registrato alcune parti vocali) e il violoncellista dei 2Cellos Stjepan Hauser, che suona nel remake di Vertigo: «È un duello incredibile tra chitarra acustica e violoncello», dice The Edge. Il batterista Larry Mullen Jr. non ha potuto partecipare alle session per infortuni alla schiena (hanno recuperato sue registrazioni dai vecchi nastri). Non sarà nemmeno sui palchi dei concerti che in autunno - le date non sono state ancora annunciate - vedranno gli U2 inaugurare la MSG Sphere a Las Vegas, arena dalla forma sferica da 20 mila posti in costruzione (è costata 2,1 miliardi di dollari), per risuonare l'album del '91 Achtung Baby: al suo posto l'olandese Bram van Den Berg. Nel futuro un nuovo album di inediti: «C'è l'imbarazzo della scelta per il nuovo materiale», assicurano. Chissà che quella canzone che Bono diceva di non aver ancora scritto alla fine non si sia materializzata.
 

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