Travis Barker, batterista dei Blink-182: «Ho offerto un milione al mio assassino»

L'autobiografia di Travis Barker
1 Minuto di Lettura
Venerdì 23 Ottobre 2015, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 16:21

Ci sono drammi, nella vita, che rischiano di essere più grandi di te. E in quei momenti vorresti solo farla finita.

Ne sa qualcosa Travis Barker, batterista dei Blink-182 e non solo. Sette anni fa, la sua vita fu funestata da un incidente aereo a cui sopravvisse per miracolo. Dopo essere partito da un aeroporto a bordo di un elicottero, il velivolo si schiantò poco dopo il decollo e nell'incidente morirono quattro persone, tra cui l'amico fraterno Dj Am. Si salvarono solo in due, tra cui Travis, che riportò ustioni per il 65% del corpo.

«Avevo perso degli amici, ero immobilizzato a letto e i miei figli a scuola disegnavano incidenti aerei» - racconta il musicista nella autobiografia Can I say, dal tatuaggio che porta da sempre sul petto - «Volevo farla finita, pensai al suicidio assistito e arrivai ad offrire un milione di dollari a chi si volesse proporre come mio assassino. Nessuno, però, accettò».