Che si tratti di amanti della musica o dei gialli irrisolti, le composizioni incompiute di Mozart ha sempre suscitato molta curiosità. Due capolavori del compositore nell'ambito della musica sacra, la Messa in do minore K. 427 e il Requiem in re minore K. 626, rimasero entrambi incompiuti: la prima interrotta dalla morte di Mozart la seconda per cause meno tragiche.
La Messa in do minore non obbediva a una committenza, ma fu concepita come pegno di fede nel suo matrimonio e come un dono all'amata Konstanze. Mozart in questa composizione tentò di realizzare una grande sintesi recuperando le atmosfere espressive e la scrittura rigorosa di Bach e di Händel, unita al linguaggio musicale classico col risultato che nonostante l’incompiutezza, la Messa in do minore resta una delle composizioni più impressionanti del genio salisburghese. La Sinfonia n. 41 “Jupiter” K 551 fu composta nell’estate 1788, uno dei periodi più bui che afflissero il compositore negli ultimi mesi della sua vita. Nonostante ciò, si tratta di una composizione maestosa e solare, tramandata con l’appellativo Jupiter, proprio in riferimento all’imponente solennità.
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