Samuel dei Subsonica: «Sul palco di Sanremo, così anch'io divento pop»

Samuel dei Subsonica: «Sul palco di Sanremo, così anch'io divento pop»
di Marco Molendini
4 Minuti di Lettura
Lunedì 30 Gennaio 2017, 10:10 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 19:12

Sanremo, nonostante tutto: Samuel, cantante e frontman dei Subsonica, band simbolo della musica indie, nata lontano dalle fabbriche istituzionali della musica, ci prova per la sua prima avventura da solista. Poco importa che l'Ariston ormai sia diventato la palestra per le velleità dei ragazzi guarda e vinci sfornati dalla tv.


E poco importa che in ballo ci sia anche una gara: «Se vincessi mi farebbe piacere, se arrivo ultimo potrò consolarmi pensando a quelli che sono arrivati ultimi e hanno avuto successo da Vasco in poi», mette subito le mani avanti Samuel che, prima di partire ci è venuto a trovare a Il Messaggero.
Sanremo, nonostante tutto, ma non solo. «Io il Festival lo amo. Per me è un luogo legato a ricordi forti. Avevo sei anni, provavo già a scrivere canzoni. E mia madre mi diceva: se vuoi scrivere devi guardare Sanremo. Da allora, ogni anno, mi mettevo con penna e taccuino davanti alla tv e segnavo le frasi delle canzoni che mi colpivano. Adesso andarci è quasi un tornare sui banchi di scuola» ricorda.

Certo è un mondo ben diverso da quello che avete frequentato per vent'anni coi Subsonica.
«A parte che siamo venuti qua 17 anni fa e arrivammo undicesimi, a me piace l'idea di poter parlare il linguaggio delle canzoni del Festival. Per questo ho scelto il pezzo pop più semplice che avevo, pensando proprio che fosse quello giusto per arrivare al pubblico».

Lei a Sanremo, Boosta a Amici, Manuel Agnelli che spopola a X Factor. La musica indie è diventata mainstream?
«Diciamo che l'inizio delle nostre carriere è quello indie. Ma abbiamo già vissuto esperienze di questo tipo. Certo, penso che ci sia una voglia da parte del mondo della musica sotterranea di far conoscere al pubblico quello che c'è sotto».

Il titolo della canzone che porta in gara è Vedrai. Inevitabile pensare a Luigi Tenco e a uno dei suoi capolavori, Vedrai, vedrai. Oltretutto sono proprio 50 anni dalla sua morte.
«La sua musica ha sfumature molto simili alle mie, anche lui raccontava immagini in chiaroscuro».

Samuel che succede ai Subsonica, a questo punto sembrate in piena diaspora, anche Boosta ha fatto un disco solitario, mentre Max Casacci e Ninja hanno messo su un progetto per due (Demonology HiFi)?
«No, semplicemente ci siamo dati uno spazio di libertà. Questo è uno dei segreti della nostra durata. Per quanto mi riguarda invece assaporo il gusto di andare all'Ariston per sentirmi un cantante, negli ultimi anni facendo parte di un gruppo ero sempre vincolato alle dinamiche dell'insieme».

La decisione di andare a Sanremo quando l'ha presa?
«Il disco è pronto da un anno, due singoli sono già usciti e non avrei mai immaginato che potessero andare così bene. Poi è arrivata l'ipotesi Sanremo e ho rinviato ancora la pubblicazione. Fosse stato per me Il codice della bellezza sarebbe già in tour da mesi. Ma, comunque, lo sarà presto».

Ha anche trovato un partner non da nulla come Jovanotti con cui ha stretto un vero sodalizio: ha contribuito in cinque pezzi del suo album, Il codice della bellezza e in uno, Voleva un anima, avete duettato insieme.
«Lorenzo è diventato una sorta di fratello maggiore musicale. In quei pochi giorni in studio ci ha messo più energia di quanta ne avessi messa io fino a quel momento. La sua è generosità e passione».

Il disco uscirà a Festival chiuso, vada come vada. Ha già previsto dei concerti?
«Si, voglio costruire una superband in grado di riprodurre fedelmente il suono del mio lavoro. Ma non partiremo prima di primavera».

Ci spiega il titolo dell'album, Il codice della bellezza?
«E' un'ode all'essere umano, congegno che funziona ad emozioni, che ama, odia e tradisce, che si prende e si lascia. E ho provato ad immaginare la bellezza come un codice scritto dentro le persone speciali, quelle persone che sono fonte d'ispirazione per chiunque gli stia vicino».

Il disco, prodotto da Michele Canova a Los Angeles e scritto fra Torino, Palermo e Roma (la città dove Samuel passa sempre più tempo, visto che la sua fidanzata, l'attrice Isabella Aragonese vive nella capitale) uscirà il 24 febbraio in tre formati: cd con 12 tracce, cd deluxe con 14 tracce, vinile con 14 tracce.