Sanremo tra volti nuovi e tradizione, dai Zen Circus a Loredana Berté: ma i "giovani" deludono

Sanremo tra volti nuovi e tradizione, dai Zen Circus a Loredana Berté: ma i "giovani" deludono
di Marco Molendini
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Venerdì 21 Dicembre 2018, 13:39
L'impressione, dopo aver visto e ascoltato la prima puntata di Sanremo giovani e aver preso nota dei primi big selezionati, è che il vero festival dei nuovi talenti si svolgerà a febbraio. Deludente, anche se al giovane vincitore Einar bisogna concedere il beneficio del riascolto, da una parte la qualità musicale di quelle che dovrebbero essere le leve fresche (che sono fresche fino a un certo punto, visto che la gran parte si muove, lotta, è stata respinta e ci riprova nelle varie competizioni musicali). Ben costruito, invece, con un mix generazionale e di tendenze il campionario del Festivalone.

Sanremo, i big di Baglioni: Irama, Nek, Tatangelo, Motta e Bertè. Einar vince tra i giovani



A far sostanza ci sono un bel po' di nomi che appartengono al mondo arrembante della musica, viene da pensare a Motta, per esempio che vanta anche una Targa Tenco, vale a dire un riconoscimento da parte di quel mondo della canzone d'autore che in passato non ha avuto molti scambi con Sanremo di febbraio. Motta, tra l'altro, è anche in decisa crescita quanto a seguito popolare e porterà un pezzo che già dal titolo suscita curiosità: Dov'è l'Italia? Non solo, Baglioni è andato a pescare anche da un altro serbatoio che, in passato, ha avuto relazioni poco intense con il Festival, quello del Mei, luogo di riferimento della musica alternativa, con i Zen Circus, band che sono un'istituzione consolidata del rock indipendente, che sta celebrando in tour il decennale di un disco dal titolo assai poco sanremese (Andate tutti affanculo) e che potrebbe ripetere la scommessa vinta l'anno scorso (trapianto alternativo nei tessuti del Festival) con Lo stato sociale.

Anche i Zen Circus, come Motta, hanno un ampio seguito di pubblico, quindi sono in grado di portare in dote al festival baglioniano pattuglie di ascoltatori nuovi e muovere quel mondo del web che appare distante dal gusto nazional popolare che finora ha guidato la musica dell'Ariston. Il loro pezzo si chiama L'amore è una dittatura. Anche Irama, vincitore di Amici, che canterà La ragazza col cuore di latta, dovrebbe muovere pattuglie di spettatori, almeno storicamente è stato così con tutti i fuoriusciti dal talent di Maria De Filippi, anche quelli che poi sono scomparsi. E poi c'è il rapper cantautore Ghemon, un altro che va per la maggiore, il cui pezzo Rose viola dovrà misurare la sua capacità di comunicare con un mondo ampio come quello festivaliero. Alla pattuglia di giovani sanremesi si aggiunge poi il romanissimo Ultimo con I tuoi particolari: il vincitore delle nuove proposte del 2018 in un anno ha fatto passi da gigante, quanto a popolarità (quest'estate farà un concerto all'Olimpico). 

Fin qui le novità, poi c'è la tradizione che va dal Volo (Musica che resta) con il ruolo di interpreti della tradizione all'italiana. Ma ci sono anche i ripescaggi, come quello di Loredana Bertè, bad girl che sembra finalmente aver ritrovato equilibrio e successo e che arriva con un pezzo Cosa ti aspetti da me che deve confermare la sua nuova stabilità. Nella lista non sono scontati neppure i recuperi di un altro ex vincitore come Simone Cristicchi (con Abbi cura di me) e il richiamo alle armi di due artisti che con Sanremo hanno piena consuetudine come Paola Turci (L'ultimo ostacolo) e Nek (Mi farò trovare pronto). Infine altro ripescaggio, quello di Anna Tatangelo (Le nostre anime di notte). Staserà l'annuncio dell'altra metà del cielo, se questo è l'indirizzo non si può dire che Baglioni non ci abbia provato a riverniciare Sanremo.
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