Un asse fra Napoli e Roma. Le parole di Roma, la voce e l'anima di Napoli. “Non si fanno prigionieri” è il nuovo album di Sal Da Vinci, all'anagrafe Salvatore Michael Sorrentino, 40 anni di carriera celebrati lo scorso dicembre. «Sono nato come attore, non come cantante e ho calcato il palco fin da bambino. Sono cresciuto con la commedia napoletana», racconta a Messaggero Tv.
Il suo ultimo album, arrangiato da Adriano Pennino, è scritto in collaborazione con Renato Zero, che ne cura la direzione artistica: 10 brani di cui sei sono stati firmati anche dal cantautore romano. «Con Renato ci conoscevamo già. Quando ha ascoltato alcuni miei brani, primo fra tutti “Dettagli”, ha voluto dare vita a una collaborazione artistica che ci ha portato a realizzare questo disco. Non passava giorno che mi chiedesse: “Oggi che mi fai ascoltare?”». È nato così “Non si fanno prigionieri”, un album che prende il titolo, come spiega Sal, «dal bisogno di allontanarsi dal mondo virtuale e di tornare a vivere in quello del reale».
Dei lati positivi e di quelli più oscuri della società degli smartphone, Sal si dimostra perfettamente consapevole: «Il Web e i social network ci permettono di comunicare in un modo straordinario. Sono strumenti che uniscono le persone. Ma bisogna fare attenzione, lo dico soprattutto ai genitori. Per due volte mi è capitato di dover intervenire per proteggere mia figlia Annachiara, finita in vere e proprie trappole, nelle quali i più giovani sono spesso inconsapevolmente attratti».
Un'idea, quella del necessario ritorno alle emozioni più autentiche, che Da Vinci condivide in pieno con Renato Zero. È stato proprio quest'ultimo a consigliargli il titolo del disco. Ma la collaborazione è andata ben oltre le etichette: Zero, oltre a duettare con Sal in una canzone, “Singoli”, ne ha anche proposta una per Sanremo, che però non è stata selezionata: «Ma che Sanremo sarebbe se non ci fosse un po' di polemica?», scherza Sal.
Ma non solo: Zero ha voluto portare Da Vinci in tour con sé. «È stata un'esperienza eccezionale – racconta il cantautore napoletano – seguita da quella, altrettanto emozionante, del mio spettacolo teatrale». “Italiano di Napoli”: questo è il titolo della commedia musicale, con la regia di Alessandro Siani, che Da Vinci ha portato in Campania a dicembre e gennaio con uno straordinario successo di pubblico. «Si tratta di una riflessione sulla nostra identità di napoletani, di italiani». Un senso di appartenenza che Da Vinci, nato a New York, esprime nella maniera più romantica possibile: «Noi siamo cittadini della repubblica dei sentimenti».
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