Morta Ronnie Spector, leader delle Ronettes e voce della colonna sonora di Dirty dancing

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Giovedì 13 Gennaio 2022, 17:05 - Ultimo aggiornamento: 17:10

È morta Ronnie Spector. «Il nostro amato angelo terreno, Ronnie, ha lasciato pacificamente questo mondo oggi dopo una breve battaglia col cancro», ha reso noto la famiglia. «Ronnie ha vissuto la sua vita con il luccichio negli occhi, una attitudine coraggiosa, uno spettacolare senso dello humor e un sorriso sulla faccia», prosegue la sua nota. Nata Veronica Greenfield a New York il 10 agosto 1943, Spector era figlia di una madre afroamericana-cherokee e di un padre di origini irlandese. The Ronettes, il gruppo che formò con la sorella maggiore Estelle (che è stata fidanzata sia con George Harrison che con Mick Jagger) e la cugina, si affermò nella Grande Mela grazie ad appassionate canzoni d'amore, prima che Ronnie firmasse nel 1963 con l'allora leggendario produttore Phil Spector,  pioniere della tecnica di registrazione del «muro di suono», che poi sposò nel 1968.

Sono stati sposati per sei anni e hanno adottato tre figli insieme prima del divorzio. Nelle sue memorie, Ronnie Spector ha scritto che Phil era un uomo violento e possessivo, teneva una bara nel seminterrato della loro casa per far sapere alla cantante che l'avrebbe uccisa se lo avesse lasciato. Nel 1972, è scappata da casa a piedi nudi. Phil Spector è morto in prigione nel 2021, per complicazioni legate al Covid, mentre stava scontando una condanna per omicidio.

Con i loro occhi da vampiro pesantemente truccati, le loro acconciature da alveare altissime e gonne sopra il ginocchio, la band segnò gli anni '60 con una seri di hit, tra cui «Baby, I Love You» (bellissima la versione dei Ramones) e «(The Best Part of) Breakin' Up», insieme a «Be My Baby» che nel 1999 fu inserita nella Grammy Hall of Fame. «Non avevamo paura ad essere hot. Era la nostra caratteristica», aveva scritto nel memoir del 1990 'Be My Baby: How I Survived Mascara, Miniskirts, and Madness'. 

Con le Supremes, le Ronettes furono tra i primi gruppi di cantanti, e il primo femminile, ad andare in tour con i Beatles, aprendo i loro concerti nella tourneè del 1966. Il trio è entrato nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2007. «La loro voce si faceva strada attraverso un muro di suono. Non avevano bisogno di niente», aveva in quella occasione reso omaggio al gruppo Keith Richards raccontando di quando aveva sentito le tre ragazze cantare backstage durante una tournee dei Rolling Stones negli anni '60.   

Negli anni Settanta, in un tentativo di resuscitare la carriera dopo il divorzio, Ronnie collaborò con Jimi Hendrix, George Harrison, Billy Joel e Bruce Springsteen. Ma il successo di una volta le arrise solo nel 1986 quando il suo duetto con Eddie Money, «Take Me Home Tonight», raggiunse il quarto posto snella hit parade di Billboard e una candidatura ai Grammy. 

Il successo di Be my baby - Martin Scorsese la usò per «Mean Streets», e poi tornò nel successo televisivo del 1987 «Moonlighting» e nella sequenza iniziale di «Dirty Dancing».

Quando nel 2012 morì Amy Winehouse, Ronnie sentiva una particolare affinità: «È stata grande per me, perché mi faceva sentire che quel che ho fatto era importante».

 

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