E, infatti, un paio di anni dopo ne aveva 13 realizzò il suo primo lavoro, la sua prima compilation, con un piccolo mixer, un registratore e una cassetta. I vinili sarebbero arrivati nel 1987, quando Roman iniziò a comprendere quanto fosse importante acquistare musica nei negozi dedicati. Anche se in quel periodo non poteva permettersi dei giradischi professionali, organizzava delle feste, affittandoli: «E' lì che abbiamo imparato a mixare», ricorda. All'inizio degli Anni Novanta lascia la sua Darmstadt, fino ad arrivare a Francoforte, dove avrebbe conquistato l'Omen club di Sven Väth.
Ma a differenza di molti suoi colleghi, non cederà mai alla tentazione di trasferirsi a Berlino: «Le mie etichette erano a Francoforte e, quindi, non ho mai pensato di cambiare città». I suoi miti vanno da Lou Reed a Iggy Pop, passando per Prince e Bowie: «Sono sempre andati contro le regole e hanno permesso di ridefinire i generi musicali». Se proprio deve muovere qualche critica ai suoi colleghi, allora è quella sulla ripetitività di certi set: «Magari hanno delle perle nella loro collezione ma finiscono sempre col suonare la stessa musica. Quando ho iniziato a fare questo lavoro, bisognava far sentire sempre i lavori più recenti. Oggi hai a disposizione le playlist e puoi scegliere le compilation giuste: il che non vuol dire essere un buon dj».
Sabato dalle 23.30. Goa, via Libetta, 13
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