Rock in Roma, giù il sipario: chiudono gli Offspring

Rock in Roma, giù il sipario: chiudono gli Offspring
di Marco Molendini
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Mercoledì 2 Agosto 2017, 10:05 - Ultimo aggiornamento: 12:16
Rock in Roma chiude nel segno del punk. Stasera sul palco di Capannelle salgono gli Offspring, band californiana con oltre un trentennio di storia alle spalle e guidata da Dexter Holland. La rassegna va in vacanza dopo circa quaranta giorni di musica (il debutto è avvenuto il 23 giugno con Damien Marley) e con un calendario che ha segnato con il concerto dei Red Hot Chili Pepper il suo clou, in assenza di quello che avrebbe potuto essere il grande evento dell'estate con i Coldplay al Circo Massimo. Ma la band di Chris Martin ha detto no a conferma di quanto, pur nella crescita musicale che la città ha avuto negli ultimi anni (Rolling Stones e Bruce Springsteen sono stati appuntamenti di fortissimo richiamo), sia difficile fare concorrenza alle grandi piazze del nord (quest'anno Milano, Firenze e Imola, oltre al concertone di Vasco Rossi a Modena). «Le multinazionali dei concerti hanno sede al nord» spiega Sergio Giuliani, con Max Bucci, organizzatore di Rock in Roma. E aggiunge: «Quest'anno abbiamo pagato anche l'effetto Manchester, ma soprattutto c'è bisogno di fare una riflessione su Roma, ci vuole tempo per progettare e bisogna che le istituzioni ci credano».

I SUCCESSI
Chiude Rock in Roma, mettendo in conto comunque i successi non solo dei Red Hot ma anche di Mannarino, di Marylin Manson e dei Kasabian, e restando appuntamento centrale dell'Estate romana, anche in un'annata decisamente al ribasso con molte manifestazioni in difficoltà e i bandi lanciati con estremo ritardo.
Lo fa con l'ultimo appuntamento con una band di richiamo, gli Offspring, vessilliferi di un punk energico. «Il punk vive ancora assicura il frontman Dexter Holland Contiene un messaggio che non senti in nessun altro genere, un messaggio che coinvolge i ragazzi e tutte le persone alle quali storicamente non si dà purtroppo ascolto». Con oltre trent'anni di attività alle spalle la formazione californiana non rinuncia a guardare al futuro: «Nel 2018 uscirà un nuovo disco assicura Dexter Holland -. Volevamo fermarci per dedicarci all'album, ma ci sono sempre richieste di concerti, così lavoriamo fra un tour e l'altro. Per ora ci sono quattro canzoni pronte».

IL PERSONAGGIO
Nel frattempo, Dexter che ha 51 anni, ha trovato anche modo di laurearsi in biologia molecolare: «Avevo voglia di finire i miei studi racconta. Ci ho messo cinque anni». In particolare gli studi di Dexter sono focalizzati sull'Aids: «Già prima di lasciare l'Università lavoravo sull'hiv. Nel frattempo sono stati fatti molti progressi, ma purtroppo la gente soffre ancora moltissimo, specie in Africa». Come il dottor punk Dexter Holland riuscirà a destreggiarsi fra rock e biologia resta un mistero, intanto eccolo pronto a scendere in pista nell'ultimo appuntamento di Rock in Roma.
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