Riki racconta la sua "Mania": «Esco da Amici senza freni inibitori»

RIKI
di Rita Vecchio
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Martedì 17 Ottobre 2017, 21:57 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 16:47

Durante le puntate di Amici, RIKI era un maratoneta cui però mancava qualcosa. Riccardo Marcuzzo all’anagrafe, classe ’93, che si è aggiudicato il secondo posto e la vittoria della categoria cantanti nell’ultima edizione del talent di Maria De Filippi, si racconta alla vigilia dell’uscita di “Mania”, suo secondo album di inediti. Il disco, prodotto da Francesco Facchinetti, uscirà il 20 ottobre, anticipato dal singolo “Se parlassero di noi” in poche ore al #1 posto della classifica singoli di iTunes. «I coinquilini all’interno del talent mi hanno massacrato. Non avevo amici, nel vero senso della parola. Le troppe critiche mi indebolivano. Adesso, fuori da Amici, vivo senza freni inibitori». Lo abbiamo visto lo scorso giugno disinvolto e sicuro di sé al Coca Cola Summer Festival di piazza del Popolo a Roma. «Non ho paura del palco, ma dei pregiudizi». E sul talent aggiunge: «Non è il talent che fa le persone, ma le persone che fanno il talent. Amici è servito alla mia crescita personale».
 


Il cantautore milanese scrive così il secondo capitolo della sua musica, che passa dall’uptempo del disco di esordio “Perdo le parole” (certificato triplo platino in 5 mesi) alle ballad. 12 tracce, compresi l’intro e l’outro scritti nella stessa tonalità per darne il senso di filo conduttore, in cui esprime tutta la sua vocalità e perfezione. «Sono maniacale, curo tutto nei minimi dettagli. Da qui, il titolo: RIKI “Mania” suonava bene, oltre che a rispecchiarmi. Nelle cose che faccio ci metto la faccia e non voglio avere rimpianti». 

Tracce in cui la melodia nasce prima del testo e in cui a far da padrone sono le linee melodiche più lente. «Ad Amici volevo distinguermi dagli altri scegliendo di far ballare la gente invece delle ballad che solitamente in finale vincono. Andavamo incontro all’estate e volevo una canzone frizzante. In Italia, a volte si svalutano le canzoni in uptempo. In realtà, non è facile scriverle». 

Cresciuto con il best of di Lucio Battisti, «ho idoli e non artisti cui mi ispiro»: Lorenzo Jovanotti (cui rivolge l’appello: «ascolta il mio disco!»), Cremonini, Tiziano Ferro. «So che posso sembrare arrogante, ma credo di avere una mia identità». 

Possibile partecipazione al Festival di Sanremo? «In futuro, mi piacerebbe. Adesso avrei portato“Tremo” (tra le tracce di “Mania”, ndr)».

Nel frattempo è pronto a partire da Roma (Discoteca Laziale il 20 ottobre) con l’instore tour, con cui andrà in giro per l’Italia a incontrare i fan.  Il tour vero e proprio che promette essere «pieno di effetti speciali, led e quadri animati» prenderà il via invece da febbraio, anche se le due anteprime che sanno di prove generali sono già sold out: Milano (15 Novembre 2017, Alcatraz) e Roma (18 Novembre 2017, Atlantico).
All’Atlantico ritornerà le per due date del 2-3 marzo 2018.

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