I Ricchi e Poveri tornano con Marikita: «Il pubblico ci segue perché regaliamo allegria»

I Ricchi e Poveri tornano con Marikita: «Il pubblico ci segue perché regaliamo allegria»
di Marco Pasqua
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Maggio 2017, 16:08 - Ultimo aggiornamento: 23 Maggio, 16:09

Cinquant'anni e la forza di ricominciare. Cinquant'anni di sola musica, dodici Festival di Sanremo, oltre venti milioni di dischi venduti. Partiti come un quartetto nel 1967, negli anni Ottantanta diventano trio e, adesso, da un anno, un duo: restano Angela Brambati e Angelo Sotgiu, ormai «fratello e sorella». La ricetta per continuare a vendere? «L'energia e la positività», rispondono all'unisono, ospiti di MessaggeroTv. Ripartono da "Marikita", singolo estivo, dai ritmi latini, cantato in spagnolo, primo lavoro dopo l'addio di Franco Gatti. E' l'inizio di una terza vita musicale.

«Ho composto la canzone in un periodo di vacanza, ci siamo divertiti molto a provarlo e ballarlo, così ci è venuta l’idea di proporre un singolo che trasmetta allegria e positività – dice Sotgiu - L’ispirazione per Marikita mi è venuta una sera a casa mentre guardavo la tv, non trovavo nulla che mi divertisse. In un momento tristezza, ho spento tutto, ho preso la chitarra ed è nata la prima strofa. Mentre eravamo in  barca in Sardegna, l’ho fatta ascoltare ad Angela che ha iniziato a ballare entusiasta ed ho pensato di ultimare il singolo con Dario Farina. Marikita significa coccinella, mi è piaciuta l’idea di portare fortuna con la musica. La canzone è stata concepita in spagnolo perché la musicalità mi ha, quasi naturalmente, condotto verso quella lingua». «Ci siamo molto divertiti a realizzare questo video – continua Sotgiu – e Angela si è occupata anche della regia». Marikita, intanto, è stata già scelta da Fausto Brizzi per la colonna sonora della pellicola natalizia “Poveri ma ricchi”.
 

 

Tra i gruppi più longevi, con i Nomadi e i Pooh, raccontano così il loro personale segreto per non stancare il pubblico: «E' semplice: non devi essere stanco per primo». Dal 14 maggio è partito il tour che li porterà, ancora una volta, in giro per il mondo: Romania, Russia, Slovacchia, Germania e Kazakistan. «All'estero apprezzano la nostra positività e l'allegria – dice Angela Brambati – la vita è piena di problemi, ma noi cerchiamo di tirare su chi ci ascolta». Tanti i tormentoni che hanno firmato in questi 50 anni: «Nessuna nostra canzone ci ha stancato, neanche dopo tanto tempo. Amiamo molto ripetere "Che sarà", ma anche "Come vorrei" e "Sarà perché ti amo", "Piccolo amore"». Dei talent dicono quello che pensano in molti: «Non impazzisco per questi programmi - risponde Sotgiu - perché non ti consentono di fare la gavetta: è un vero peccato perché alcuni giovani cantano bene». Come Marco Mengoni, che stimano molto: «Lo reputo un bravo interprete e un grandissimo cantante», sottolinea Sotgiu. L'ultimo Sanremo risale al 1992: «Magari il prossimo torniamo. Chi lo sa. Ci piacerebbe. Dobbiamo moltissimo a quel festival, che rappresenta, all'estero, l'Italia, come il Colosseo».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA