Ravello Festival, da “Orchestra Italia” a “La meglio gioventù” il programma della 67esima edizione

Simone Rubino
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Lunedì 29 Aprile 2019, 16:23
Dalla primavera all'autunno. Anche quest'anno il Ravello Festival, giunto alla sua 67esima edizione, propone un programma musicale articolato in cinque sezioni per un periodo che abbraccia più mesi. “Orchestra Italia”, omaggio a compositori e orchestre del Bel Paese, è la proposta sinfonica concentrata nei mesi di luglio e agosto che avrà come suggestivo scenario il palco a strapiombo sul mare del Belvedere di Villa Rufolo. Per la prima volta il programma, curato in collaborazione con il Teatro di San Carlo di Napoli, offre la possibilità di apprezzare in un’unica stagione il suono e la personalità di prestigiose compagini orchestrali italiane. Già l’apertura (30 giugno), affidata al maestro Juraj Valčuha che dirigerà l’Orchestra del Teatro di San Carlo, omaggia come da tradizione il nume tutelare del Festival, Richard Wagner, affiancandolo a Giuseppe Martucci, uno dei più insigni musicisti del nostro Paese. E anche nei successivi appuntamenti il repertorio internazionale si unisce alla riscoperta di partiture poco eseguite di compositori italiani e meritevoli di renaissance, in un itinerario che va dal Barocco al Novecento (Vivaldi, Cimarosa, Ghedini, Smareglia, Respighi, Casella, Sgambati, Rossini, Puccini, Salviucci e Rota, di cui quest’anno ricorre il trentennale della scomparsa).

“Le note di Sigilgaita” è la sezione organistica che prevede un ciclo di concerti che si svolgeranno nel Duomo di Ravello dove è conservato il busto marmoreo della nobildonna sposa di Nicola Rufolo, una copia del quale, con animazione digitale, accompagna i visitatori nella Torre museo di Villa Rufolo. Protagonisti Bernard Foccroulle (24 luglio), Olivier Latry (29 agosto), Andrea Macinanti (12 settembre), Michel Bouvard (20 settembre) e Luca Scandali (11 ottobre). Gli appuntamenti di musica da camera arricchiscono il cartellone con una terza sezione, “Nel Giardino di Wagner”, che accoglierà il pubblico nella Sala dei Cavalieri, tra i fiori dei colori mediterranei che incantarono il genio di Lipsia (sono tutti concerti di mezzanotte con una maratona del pianista Pierre Laurent Aimard tra Scala e Ravello. Ad esibirsi il Quartetto Guadagnini, l’Odhecaton Ensemble, il duo Cimmino, Ferro, il Gruppo Ocarinistico Budriese, Simone Rubino, il Quintetto di Fiati e il Quartetto d’archi del Teatro di San Carlo di Napoli con al pianoforte Giuseppe Albanese).

Grande novità, già partita il 17 aprile scorso, è l’occasione offerta ai giovani allievi dei Conservatori campani e di altre città ospiti di esibirsi a Ravello, luogo privilegiato, che diventa così incontro tra alta formazione accademica e attività professionale. “La meglio gioventù”, questo il titolo della sezione curata da Antonio Marzullo, Segretario artistico del teatro Verdi di Salerno, altro partner della Fondazione, che ospiterà (ad eccezione dei mesi di luglio e agosto) solisti, cori e orchestre dei conservatori per un repertorio classico, con incursioni jazz, che porteranno il Festival fuori dalle mura di Villa Rufolo disseminando il talento emergente nelle piazze, nei giardini e nelle tante splendide storiche chiese di Ravello.
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