Rassegna Rai NuovaMusica: una prima assoluta di Sollima con il mandolino di Avi Avital

Il mandolinista israeliano Avi Avital
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Martedì 28 Gennaio 2020, 21:10
Con le infinite possibilità espressive del suo mandolino ha raggiunto le vette del concertismo mondiale. Alternando il barocco alla musica klezmer, riscoprendo pagine vivaldiane e commissionando più di cento composizioni ad autori di oggi, ha restituito dignità nella musica colta a uno strumento che sembrava relegato al folklore popolare.

È il mandolinista israeliano Avi Avital, protagonista del secondo appuntamento di Rai NuovaMusica, la rassegna dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dedicata alla musica contemporanea fra Novecento e nuovo millennio, in programma giovedì 30 gennaio alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino e in diretta su Radio3.

Vincitore del Concorso Aviv di Israele nel 2007 e di due ECHO Klassik nel 2008 e nel 2017, collabora con formazioni prestigiose quali la Chicago Symphony Orchestra, la Israel Philharmonic e la Dresdner Philharmonie, e con importanti direttori come Zubin Mehta, Kent Nagano e Ton Koopman.

Per il suo debutto con l’Orchestra Rai interpreta due brani scritti appositamente per lui: il primo è il Concerto per mandolino e orchestra di Giovanni Sollima, proposto in prima esecuzione assoluta. Nato dalla recente collaborazione con il grande violoncellista e compositore siciliano – che a febbraio sarà protagonista del Concerto di Carnevale con l’Orchestra Rai diretta da John Axelrod – il lavoro è ispirato alle origini culturali dei due musicisti.

Un tema, quello delle “radici” e del solco che il canto popolare ha tracciato nella musica colta, che ricorre anche nel nuovo album di Sollima dal titolo Natural Songbook. Segue la pagina che è valsa ad Avital la nomination ai Classical Grammy Awards nella categoria “Miglior solista strumentale”: il Concerto per mandolino e orchestra d’archi del connazionale Avner Dorman, inciso nel 2010 con il Metropolis Ensemble sotto la direzione di Andrew Cyr.

Sul podio dell’OSN Rai è chiamato per la prima volta il californiano Ryan Bancroft, giovane bacchetta in ascesa dopo la vittoria al concorso Malko di Copenaghen nel 2018 e nuovo Direttore principale della BBC National Orchestra of Wales. In apertura di programma propone in prima assoluta Ludwigs zorn per orchestra di Stefano Pierini, ipervariazione sul Rondò a capriccio in sol maggiore per pianoforte op. 129 di Ludwig van Beethoven, pubblicato nel 1828 ma rimasto ignoto per tutta la vita dell’autore fino alla riscoperta nel 1945 in una collezione privata a Providence negli Stati Uniti.

Chiude la serata Masaot/Clocks without Hands composto da Olga Neuwirth nel 2013 (e riveduto nel 2015), tre anni dopo aver ricevuto la commissione dai Wiener Philharmoniker per il centesimo anniversario della morte di Gustav Mahler.
Il brano, che rende omaggio nel titolo alle origini ebraiche del compositore austriaco (“Masaot” significa viaggio in ebraico), è una riflessione sull’evanescenza del tempo e dei ricordi nel regno dell’inconscio che combina frammenti ricorrenti di melodie del passato.
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