R.E.M., 31 anni insieme e dirsi addio
A novembre un doppio cd di commiato

Mike Mills, Michael Stipe e Peter Buck nel 2005 (foto Lefteris Pitarakis - Ap)
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Giovedì 22 Settembre 2011, 17:36 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 00:05
ROMA - Non poi cos strano che i R.E.M. si siano sciolti dopo trentun anni di carriera, semmai lo era che fossero rimasti insieme per quindici dischi, una longevit atipica per le rock band, in genere famiglie turbolente. L’annuncio era inatteso perch immotivato, ufficialmente i tre non sono nemici, né amici per necessità di immagine, anzi hanno sempre dato l’impressione di godere di un’invidiabile armonia infatti si definiscono fratelli che hanno deciso di mollare ora proprio perché hanno a cuore il reciproco destino. Semplicemente era il momento di finire, ben prima che il tempo scaduto lo decretassero i fans o la critica.



«Un saggio una volta disse che la cosa più importante quando si va a una festa è sapere quando è il momento di andare via - scrive Michael Stipe sul sito - Abbiamo costruito qualcosa di straordinario insieme. E ora è tempo di abbandonarla. Spero che i nostri fan capiscano che non è stata una decisione facile. Ma tutte le cose hanno una fine e noi abbiamo voluto finire bene, a modo nostro» perché a modo loro, in fondo, hanno trattato la musica.



La scintilla non c’era più e hanno trovato un modo onesto per congedarsi. L’amletica domanda se continuare ad essere o no è sorta durante l’ultimo tour e disco Collapse into now dove secondo il bassista Mike Mills «le ultime canzoni sembravano l’epilogo naturale della nostra carriera». Finita la fase del sonno in cui si sogna, in realtà di cose da fare ne avranno: il cantante Michael Stipe si occupa di cinema e moda, gli altri due di produzioni e il chitarrista Peter Buck assicura: «Rimarrò in giro. Magari in un negozio di vecchi dischi in vinile. O nella penombra, nel retro di un live club, a guardare un gruppo di diciannovenni che cercano di cambiare il mondo».



Loro, intanto, possono dire di aver contato nel mondo del rock, dal 1980 in poi, e sono stati capaci di crescere, mutando a ogni disco, passando dalla new wave al pop con successi come Losing my religion, Man on the moon, Everybody hurts, It's the end of the world as we know it, hanno cavalcato gli anni e accolto i cambiamenti, non ultimo quello tecnologico perciò hanno affidato l’annuncio dello scioglimento al social network ben prima che ai tradizionali organi di stampa.



Un commiato sincero, quasi intimo, dedicato innanzitutto ad amici e sostenitori e che rientra nel loro modo di proporsi, mai centrato sugli affari personali e sulle chiacchiere ma solo e soltanto sulla musica. Un commiato sincero e ben sincronizzato con l’altro annuncio, quello di un ultimo regalo ai fan il 15 Novembre con la pubblicazione di Part lies, part heart, part truth, part garbage 1982-2011, un doppio cd con i successi, perfetto lancio promozionale sull’onda del senso di abbandono da cui molti fans saranno afflitti. Si sa, quando qualcuno se ne va per sempre, si fa di tutto per tenerlo con sé.
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