Prince, conclusa l'autopsia: era stato ricoverato per overdose una settimana fa

Prince, conclusa l'autopsia: era stato ricoverato per overdose una settimana fa
4 Minuti di Lettura
Venerdì 22 Aprile 2016, 09:09 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 13:36

Rimangono ancora un mistero le cause della morte di Prince, la pop star trovata morta ieri nella sua casa di Paisley Park, in Minnesota per cause ancora sconosciute. L'autopsia si è conclusa, come ha reso noto l'ufficio del Midwest Medical Examiner. Il medico legale, Angelique Quinn Strobl, ha esaminato il corpo per quattro ore. «Ci vorranno diversi giorni per raccogliere i dati, e per i risultati completi è probabile che ci vogliano settimane», ha riferito il medico. Il corpo del musicista sarà ora consegnato alla sua famiglia.

Intanto Tmz, il sito di gossip delle "celebrity" che per primo ha dato la notizia della morte del cantante 57enne, rivela che il ricovero avvenuto sei giorni fa in Illinois, dove l'aereo privato del cantante aveva dovuto fare un atterraggio di emergenza ad appena 48 minuti dalla sua casa in Minnesota, sarebbe stato provocato da un'overdose. Secondo il sito infatti i dottori dell'ospedale avevano fatto a Prince un "save shot", l'iniezione di emergenza a base di naloxone, solitamente usata in caso di overdose da oppiacei. Allora gli addetti stampa dell'artista avevano detto che il ricovero si era reso necessario per una brutta influenza.

Secondo Tmz, i dottori dell'ospedale di Moline avevano raccomandato un ricovero di almeno 24 ore, ma non essendo disponibile una stanza privata il suo entourage l'artista ha lasciato l'ospedale tre ore dopo anche se, raccontano ancora le fonti citate, «non stava affatto bene». Ora le autorità del Minnesota stanno cercando di ottenere la cartella medica dell'ospedale di Moline nella convinzione che questa possa aiutare a determinare le cause della morte. Intanto, l'ufficio dello sceriffo della contea di Carver ha diffuso la registrazione della telefonata al 911, il numero delle emergenze negli Usa, in cui un uomo, non identificato, affermava che vi era una persona morta a casa di Prince, senza però confermarne l'identità. Arrivata nel compoud dove si trova la villa di Prince, ma anche uno studio di registrazione ed una sala per concerti, la polizia ha trovato il corpo del cantante in uno degli ascensori.

Dopo il ricovero in Illinois, Prince aveva rassicurato i suoi fan sulle sue condizioni di salute affermando che aveva solo bisogno di qualche giorno di riposo a Paisley Park. Ma cinque giorni fa aveva fatto un'apparizione durante una festa nella sua proprietà, dicendo ai suoi fan una frase che ora suona profetica: «aspettate solo qualche giorno prima di dire le vostre preghiere». E preghiere e ricordi di Prince stanno arrivando non solo da milioni di fan, dal mondo della musica e anche della politica. Lo stesso presidente Barack Obama, che era in viaggio sull'Air Force One tra l'Arabia Saudita e la Gran Bretagna quando si è diffusa la notizia della morte di Prince, ha diffuso un comunicato in cui lo ricorda come «un'icona creativa». «Pochi artisti hanno influenzato il suo e la traiettoria della musica popolare in modo più distintivo, o toccato cosi tante persone con il loro talento». Tra tutti gli omaggi, quello più particolare forse però è stato quello della Nasa che ha twittato una foto di una «nuvola viola, in onore di Prince», ricordando il suo grande successo, «Purple Rain».


La scomparsa dell'ex compagna. Tra i misteri, le ambiguità e le coincidenze della vita e della morte di Prince, c'è anche quella della scomparsa della sua ex compagna Vanity, avvenuta appena due mesi fa, il 16 febbraio scorso, alla sua stessa età, 57 anni. La cantante, leader delle Vanity6, al secolo Denise Katrina Matthews, era morta in un ospedale della California a causa di un'insufficienza renale. Da tempo combatteva con una grave e rara malattia, la peritonite sclerosante incapsulante, ma i suoi problemi di salute erano legati soprattutto dall' abuso di stupefacenti, soprattutto crack.

Dopo un ricovero d'urgenza all'ospedale di Los Angeles, Vanity aveva abbandonato le scene e intrapreso un un cammino spirituale. Nel 1994 aveva aderito alla setta dei "cristiani rinati". La ex cantante sostenne allora di aver ricevuto una visita da Gesù che le avrebbe promesso di salvarla dalla morte se avesse abbandonato il personaggio di Vanity. Lasciò quindi definitivamente il mondo dello spettacolo, dedicandosi all'attività di predicatrice, proseguita fino al definitivo aggravarsi delle sue condizioni di salute.

© RIPRODUZIONE RISERVATA