Napoli e il concerto per Pino Daniele: «Oggi al San Paolo Pino sarà con noi»

Napoli e il concerto per Pino Daniele: «Oggi al San Paolo Pino sarà con noi»
di Marco Molendini
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Giovedì 7 Giugno 2018, 11:02
Finalmente Pino è. Tre anni e mezzo dopo quella fatale corsa al Sant'Eugenio e dopo una lunga serie di idee abortite, appuntamenti mancati, ostilità familiari. Il richiamo sentimentale ha trasformato il concerto per Pino Daniele in una sorta di live Aid alla napoletana, una parata difficile da ripetere per quantità e qualità di nomi. Un supershow che sarà seguito in tv (con Rai1 che oggi, dalle 20.30, trasmetterà la diretta) e da una catena radiofonica che impegna tutti i network principali, tenuto insieme dall'affetto per l'amico e collega e dal filo solidale che destina i proventi alle onlus In Aid Of Children e Save the Children (per le offerte c'è il numero 45585).

Ma se il concerto si fa è anche perché il produttore di Pino Daniele, Ferdinando Salzano, con la sua Friends and partners controlla quasi tutta la musica italiana, ha messo a disposizione l'artistocrazia del pop nazionale. Tanti amici, da Baglioni a De Gregori passando per Jovanotti, Ramazzotti, Giorgia, Amoroso, Bertè, Nannini, Ranieri, chiamati non solo a cantare e capaci di far velo alla non presenza di colleghi come Eric Clapton e Chick Corea. Tutti convocati in un luogo storico per la carriera del Mascalzone latino che, proprio vent'anni fa, nello stesso stadio animò una notte dei miracoli circondato da un pubblico di 80 mila persone.

Oggi il San Paolo non è ancora pieno (di questi tempi la vendita di biglietti dei concerti è in rallentamento quasi ovunque), ma l'effetto è minimo sulla tempesta emotiva che circonda il ricordo di un'artista che se ne è andato brutalmente ad appena 60 anni. «Si, finalmente ce l'abbiamo fatta, sarà una bella cosa» sospira Tullio De Piscopo, l'amico batterista dei tempi di Vai mo', che ancora non ha smaltito il dolore della perdita: «Ci penso spesso a Pino, a quei momenti quando, dopo aver registrato in studio la mattina e aver pranzato, ci sdraiavamo in albergo a fumare sul letto e ci confidavamo tutti i nostri problemi. Quelli sono i momenti in cui si concreta l'amicizia vera e mi mancano tanto».
Un rapporto nato quando il batterista, emigrato a Milano, era già diventato un nome importante del jazz italiano e aveva suonato con giganti come Gerry Mulligan, Quincy Jones e Astor Piazzolla: «Pino aveva rispetto per ciò che avevo fatto e una gran voglia di imparare. È sempre stato così da quando le sue zie, che lo hanno cresciuto, gli regalarono la prima chitarra. L'umiltà è stata una delle sue doti».

LA LEVA
Tullio, allo stadio, suonerà con i vecchi amici napoletani degli anni Settanta: «Ci saranno James Senese, Tony Esposito, Gigi Di Rienzo, il cognato di Pino, Roberto Giangrande. Purtroppo non ci saranno Rino Zurzolo, che se ne è andato un anno fa, e Joe Amoruso, ricoverato in coma a Imola per un'emorragia». Ma la voglia di rivivere quel passato è fortissima e, se il gruppo di Eros Ramazzotti farà da resident band accompagnando Jovanotti, Baglioni, Venditti e gli altri, De Piscopo e gli amici della prima ora hanno preparato il momento più evocativo della serata: «La sorpresa anticipa è che noi suoneremo Yes I Know My Way, Tutta n'ata storia, Chi tene o mare, Notte usando la chitarra di Pino e accompagnando la sua voce. Insomma, al San Paolo ci sarà anche lui seppure in video. Faremo sei canzoni, abbiamo provato anche Napul'è. Il risultato è davvero commovente».
 
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