Pink Floyd, ritorno a sorpresa: dopo 28 anni incidono “Hey hey rise up” per l'Ucraina

La cover del singolo dei Pink Floyd
di Mattia Marzi
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Giovedì 7 Aprile 2022, 19:20 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 11:18

Ci voleva una guerra, per far tornare i Pink Floyd. A sorpresa la leggendaria rock band britannica annuncia l’uscita di una nuova canzone inedita, “Hey hey rise up”, dedicata proprio alla popolazione ucraina che da oltre un mese sta resistendo contro l’invasione russa. Uscirà domani, venerdì 8 aprile: è il primo brano originale registrato insieme dai Pink Floyd dai tempi di “The Division Bell” del 1994 e arriva a distanza di otto anni dall’uscita di “Endless River”, che il gruppo registrò nel 1993, salvo poi tenere il materiale in un cassetto per oltre vent’anni (il disco, l’ultimo inciso con Richard Wright, uscì nel 1994). All’operazione non ha preso parte Roger Waters, da tempo in lite con gli ex compagni di band: la traccia è stata realizzata da David Gilmour e Nick Mason con il bassista Guy Pratt, Nitin Sawhney alle tastiere e la partecipazione di Andriy Khlyvnyuk della band ucraina Boombox.
Il brano è stato registrato pochi giorni fa, il 30 marzo scorso: Gilmour e Mason hanno utilizzato la voce di Andriy Khlyvnyuk estrapolandola da un video Instagram nel quale si esibiva a Sofiyskaya Square a Kiev con “Oh, the red viburnum in the meadow”, un brano ucraino folk di protesta scritto durante la prima guerra mondiale, diventato virale in tutto il mondo sui social in seguito all’invasione dell’Ucraina.

Il titolo del brano dei Pink Floyd è ispirato all’ultimo verso della canzone, che tradotto suona: “Rise up and rejoice”, “Rialzati e gioisci”. Gilmour, che ha nuora e nipoti ucraini, afferma: «Noi, come molti altri, stiamo provando la rabbia e la frustrazione per questo vile atto in cui un pacifico e democratico paese indipendente viene invaso e la propria gente uccisa da uno dei più grandi poteri del mondo.

Nel 2015 ho suonato uno show al Koko a Londra in supporto di Belarus Free Theatre, i cui membri erano stati imprigionati. Pussy Riot e la band ucraina Boombox erano in programma. Dovevano fare il loro spettacolo, ma il cantante Andriy ha avuto problemi con il visto, quindi il resto della band ha fatto da supporto a me durante il mio set, abbiamo eseguito “Wish You Were Here” per Andriy quella sera. Recentemente avevo letto che Andriy aveva lasciato il suo tour americano con i Boombox, era tornato in Ucraina e si era unito alla difesa territoriale. Poi ho visto questo incredibile video su Instagram, in cui lui si trova nella piazza di Kiev con questa bellissima chiesa con la cupola dorata e canta nel silenzio di una città senza traffico o altri rumori di sottofondo a causa della guerra. È stato un momento potente che mi ha spinto a volerlo trasformare in musica».

Il futuro

Mentre scriveva la musica per la traccia, David è riuscito a parlare con Andriy, il quale si trovava in un letto di ospedale in Kiev dove era ricoverato per una ferita da scheggia di proiettile: «Gli ho suonato un breve pezzo della canzone al telefono e mi ha dato la sua benedizione. Spero riusciremo a collaborare di persona un giorno nel futuro». Parlando delle sue speranze per il brano, Gilmour afferma «Spero riceva vasto supporto e visibilità. Vogliamo raccogliere fondi per beneficienza e alzare il morale. Vogliamo mostrare il nostro supporto per l’Ucraina e in questo modo dimostrare che gran parte del mondo pensa che sia totalmente sbagliato per un superpotere invadere il Paese democratico indipendente che l’Ucraina è diventata».

L’uscita di “Hey Hey Rise Up!” sarà accompagnata da quella di un videoclip diretto dal regista Mat Whitecross. La copertina del singolo è un dipinto del fiore nazionale dell’Ucraina, il girasole, creato dall’artista cubano Yosan Leon. La mossa a sorpresa dei Pink Floyd segue la decisione della band, presa a inizio marzo in seguito allo scoppio della crisi russo-ucraina, di ritirare i loro dischi dalle piattaforme digitali di Russia e Bielorussia «per condannare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia».

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