Pearl Jam, in 60mila a San Siro per la band di Eddie Vedder: tre ore di grande festa rock

Eddie Vedder e Marco Materazzi
di Nicole Cavazzuti
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Domenica 22 Giugno 2014, 04:06 - Ultimo aggiornamento: 17:13
Non poteva che essere cos: tre ore di grande festa dal sapore rock. Oltre 60 mila persone hanno seguito la prima delle due date italiane del «Lightning Bolt Tour» (la seconda è oggi a Trieste, poi si vola a Vienna il 25).



Un vero esordio col botto venerdì sera per i Pearl Jam allo stadio San Siro di Milano, che li ha visti per la prima volta protagonisti dopo l’esperienza nei panni di supporter degli U2 nel 1993. In una scenografia essenziale e minimalista, costituita solo da un telo nero con il logo dell’ultimo album (Lightning Bolt), pochi fari, qualche lampada e un’installazione di tubi e ferraglia a forma di uccello, Vedder e compagni hanno suonato trentacinque canzoni per un viaggio in quasi 20 di storia del rock alternativo.



Un percorso emozionante tra ballate come Release, in apertura di scaletta, Sirens e Black, brani rock come Go, Do the evolution, Corduroy, Lighting bolt e Mind your manners, b-side (Sad) perle soliste (Setting Forth dalla colonna sonora di Into the Wild), cover inattese (Let It Go dal cartoon Disney Frozen) e “classici” come Jeremy, Betterman, Alive e Yellow ledbetter.



Non solo musica. E non è stato uno show di sola musica. Sul palco la band di Seattle ha anche ripercorso le tappe principali, salutato le mogli e invitato i figli a suonare (è successo con Rockin’ in the free world di Neil Young, con il figlio teenager di Matt Cameron alla chitarra).



«Di recente, sono stato afflitto da incubi talmente brutti da aver paura di chiudere gli occhi. Penso di aver letto troppi giornali! Ora che vi vedo tutti qui, però, sono felice: un grande sogno si è avverato. Siamo molto legati all’Italia. Del resto, proprio a Milano ho conosciuto mia moglie, dopo il concerto al Forum del giugno 2000», ha raccontato Eddie Vedder, 50 anni a dicembre, invitando lo stadio a festeggiare con lui l’anniversario, alzando la bottiglia di vino rosso da cui non si è separato per tutta la sera.



Passione tricolore. Che il gruppo nutra una sincera passione per l’Italia è dimostrato anche dalla canzone MFC, composta da Vedder a Roma e suonata anche a San Siro. E dal fatto che Eddie Vedder, verso le 18 ovvero nel corso del soundcheck, abbia imbracciato la chitarra e in maglia azzurra (la numero 10 di Antonio Cassano) abbia eseguito da solo Porch per i migliaia di fan arrivati a San Siro fin dall’apertura dei cancelli. Compreso il campione del mondo 2006 Marco Materazzi, con cui i Pearl Jam hanno scattato una foto pubblicata sui loro account Twitter e Instagram.



60 milioni di dischi. A titolo di cronaca: Jeff Ament (bassista), Eddie Vedder (frontman), Stone Gossard (chitarrista), Mike McCready (chitarra solista) e Matt Cameron (batterista condiviso con i Soundgarden) hanno alle spalle ventiquattro anni e sessanta milioni di dischi venduti. Assenti dall’Italia dal 2010, oggi si esibiranno allo Stadio Nereo Rocco di Trieste davanti a 30 mila spettatori accorsi da tutta la Penisola. Infine, un paio di curiosità: sapevate che per il proprio nome la band si ispirò a una marmellata (jam) allucinogena a base di peyote, specialità della nonna di Eddie Vedder, che si chiamava proprio Pearl?



La mostra. Per un viaggio nella storia della leggendaria band, c’è “FiveHorizons”, la prima mostra sui Pearl Jam autorizzata dalla stessa band. Per chi voglia sapere tutto sui “ragazzi” di Seattle, settanta magnifiche fotografie sono ospitate nell’esposizione organizzata a Milano all’interno degli spazi di DanceHaus (in Via Tertulliano) e aperta fino al 4 luglio.
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