Paul McCartney compie 80 anni in tour: Springsteen e Bon Jovi sul palco a sorpresa

Macca ha sventolato la bandiera dell'Ucraina durante il concerto

Paul McCartney compie oggi 80 anni
di Simona Antonucci
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Sabato 18 Giugno 2022, 18:43 - Ultimo aggiornamento: 18:55

Oggi “la leggenda” compie 80 anni (di cui 65 passati tra studi di registrazione e palchi di tutto il mondo). E proprio come i suoi antichi amici rivali Rolling Stones (Jagger e Richards li celebreranno l’anno prossimo), Paul McCartney, ex Beatle, uno dei musicisti più ricchi del mondo, festeggia il compleanno in tour: Got Back, la sua nuova serie di concerti con un titolo che da una parte indica il ritorno al live dopo la pandemia, durante la quale ha inciso “III”, il suo ultimo album solista, dall’altra gioca con “Get Back”, nome del formidabile documentario firmato da Peter Jackson sulla realizzazione di “Let It Be”.

MetLife Stadium

Leggendario anche il regalo di compleanno: Bruce Springsteen e Jon Bon Jovi sono saliti ieri sul palco al concerto al MetLife Stadium di East Rutherford, in New Jersey, per festeggiare il ragazzo di Liverpool. Lo show era l’ultima tappa americana del “Got Back”: la presenza di Bruce e Jon è stato un sogno per i 50 mila fan arrivati per applaudire il leggendario “Macca, tornato a far musica dal vivo dopo oltre due ann. «Ho una sorpresa per voi. Ci ha raggiunto un ragazzo del posto», ha detto Sir Paul introducendo Springsteen con cui poi ha cantato “Glory Days” e “I Wanna Be Your Man”.

Il Boss ha fatto gli auguri al mito della musica («Altri ottant’anni di giorni di gloria») e poi nuovi boati con l’arrivo di Bon Jovi, che ha liberato una manciata di palloncini, e la tradizionale “Happy Birthday” a cui si è unito il coro degli spettatori.

Stella McCartney

Il festeggiato (tre mogli, Nancy Shevell, Heather Mills e Linda McCartney e tanti figli, la stilista Stella McCartney e poi Beatrice McCartney, James McCartney, Heather McCartney, Mary McCartney) non ha comunque finito di viaggiare e celebrare ed è atteso in Inghilterra per cantare il 25 giugno al Festival di Gladstonbury. Sul palco anche spezzoni del film e un duetto virtuale con John Lennon su “I Got A Feeling”, testimonianza di un passato di glorie e ferite.

Quarrymen

I Beatles si sono sciolti nel 1970, quando McCartney aveva 28 anni. Tra quella data e oggi sono passati 52 anni durante i quali Paul ha costruito una carriera che gli avrebbe fatto guadagnare un posto nella storia. Tutto cominciò a Liverpool il 6 luglio del 1957, quando Paul McCartney si fece presentare al frontman di una band skiffle chiamata Quarrymen, tale John Winston Lennon. I due, per contratto, firmarono Lennon/McCartney tutte le loro canzoni. Paul era il più musicista, il più colto, il più sperimentale, il più avanguardista. Fu Paul il primo a sperimentare l’LSD. Poi John lo seguì e ne rimase coinvolto più a lungo. Paul è quello delle grandi ballate: Yesterday, Michelle e Let it be, ma anche della violenza nichilista di Helter Skelter, la canzone che Charles Manson sostenne avere fatto da ispirazione per la strage di Cielo Drive dove fu barbaramente trucidata, tra gli altri, Sharon Tate, moglie di Roman Polanski. E poi Hey Jude, la prima canzone a sfondare il muro convenzionale dei 3 minuti e rotti di durata, arrivando a più di sette.

 

George Martin

Mentre A day in the life vede John e Paul autori in maniera indipendente delle due parti della canzone. John aveva le strofe, ma gli mancava un ritornello. Paul aveva un ritornello a cui non sapeva trovare un contesto. Li misero insieme (con il sapiente aiuto di George Martin, il quinto beatle). Per suonare dal vivo le canzoni scritte con Lennon, McCartney ha aspettato lo scioglimento dei Wings e l’indimenticabile tour mondiale, a cavallo tra il 1989 e il 1990 che regalò ai fan la meraviglia di quelle melodie suonate con una super band made in UK.

La bandiera dell’Ucraina

Trent’anni dopo eccolo ancora in tour con l’energia per suonare 36 brani e sventolare la bandiera dell’Ucraina. Anche dal punto di vista dell’impegno non si è mai tirato indietro: è vegetariano (ha appena pubblicato un libro di ricette veg con le figlie Mary e Stella), in prima fila con il movimento per la cancellazione del debito dei Paesi del Terzo Mondo e per rendere obbligatorio l’insegnamento della musica nelle scuole.

La sua forza è stata non rimanere prigioniero dei Beatles: dopo i primi anni in cui ha tentato in qualche modo di distaccarsene, ha preso coscienza di essere un personaggio unico ed è andato avanti affrontando progetti diversi, comprese composizioni di musica colta o per film, animando le collaborazioni più diverse, mantenendosi sempre vitale e ben inserito nel presente grazie alla musica e al suo immenso prestigio personale: quello di un ragazzo che cresce nel dopoguerra e con tre amici attraverso la musica cambia per sempre il significato stesso dello scrivere canzoni, attraversa il ‘900 e si gode il 21mo secolo con una meritata fama di leggenda.

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