Paolo Olmi: «I ragazzi della mia orchestra dialogano con le note»

Il direttore d'orchestra Paolo Olmi
di Simona Antonucci
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 12 Dicembre 2018, 20:24
Ha fondato la Young musicians european orchestra: Paolo Olmi, direttore d’orchestra, 64 anni, è in tour con i giovani musicisti. Prima all’Aracoeli, poi a Gerusalemme, a Betlemme e oggi, 12 dicembre, a Genova.

Un tour all’insegna del dialogo e della solidarietà: funziona?
«Ci sono ragazzi russi che suonano con musicisti ucraini. Israeliani e palestinesi. Direi che funziona».

La sua orchestra è un progetto professionale o umanitario?
«Il dialogo parte dal lavoro. Non da idee politiche. Hanno tutti lo stesso spartito».

Lei che cosa chiede?
«Non ho mai detto: siate amici. Ma: suonate insieme».

Arrivano dalla Corea, dal Giappone, dall’Italia: come li seleziona?
«Insegno alla Guildhall di Londra. Ma anche con Youtube».

Poi trovano lavoro?
«Molti ragazzi che sono stati nell’orchestra ora lavorano in giro. E sono loro a mandarmi nuove leve».

Sette concerti in sette giorni.
«Tutti concentrati sotto le feste perché molti ragazzi studiano ancora».

È previsto un compenso?
«Per tutti. E ci sono musicisti di 15 anni».

Come avete scelto le tappe?
«Abbiamo aggiunto Genova, dopo la tragedia: certi dolori, in tanti, si sopportano meglio».

E il programma?
«L’Ave Verum di Mozart, ma anche Strauss: amore e speranza».

Lei si occupa anche di insegnamento ai bambini.

«Ho cominciato a insegnare in Conservatorio a 22 anni.
Allora senza molta dedizione. Che ho recuperato ora a 64 anni». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA