Orchestra della Rai: Julian Rachlin e Marc Albrecht tra Prokof'ev e Berlioz

Julian Rachlin
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Lunedì 9 Dicembre 2019, 22:23
Nel 1988, a soli 14 anni, ha raggiunto la fama internazionale grazie al titolo di “Eurovision Young Musician of the Year”, che gli ha permesso di diventare il più giovane solista di sempre ad aver debuttato con i Wiener Philharmoniker diretti da Riccardo Muti.

Con il tempo è diventato un interprete sempre più versatile e carismatico, che affianca alla trentennale carriera da violinista quella di violista e direttore d’orchestra. È l’austriaco di origine lituana Julian Rachlin, protagonista del concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, in programma giovedì 12 dicembre alle 20.30 (turno rosso) all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino e in diretta su Radio3 e nel circuito Euroradio, con replica venerdì 13 dicembre alle 20 (turno blu).

Apprezzato per la ricchezza del suono e la straordinaria musicalità, Rachlin collabora regolarmente con formazioni quali l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, i Münchner Philharmoniker e la Philharmonia di Londra. Direttore ospite principale della Royal Northern Sinfonia, dell’Orchestra Filarmonica di Turku e dell’Orchestra Sinfonica di Kristiansand, per 12 anni ha tenuto il Festival “Julian Rachlin & Friends” a Dubrovnik, in Croazia, sede di progetti creativi che hanno coinvolto anche rinomati musicisti e attori.

Per il suo ritorno con l’Orchestra Rai dopo il debutto nel 2003 con il Terzo Concerto K 216 di Mozart, Rachlin interpreta il Concerto n. 2 in sol minore per violino e orchestra op. 63 di Sergej Prokof’ev. Scritto nel 1935 tra Parigi, Voronež e Baku, fu eseguito per la prima volta dal violinista Robert Soëtens a Madrid nell’ambito di una tournée di concerti che portò Prokof’ev in Spagna, Portogallo e Nord Africa. Il brano si richiama agli ideali di semplicità e immediatezza espressiva imposti dalle direttive estetiche del regime sovietico.

Sul podio dell’Orchestra Rai torna dopo il successo dello scorso anno Marc Albrecht, già Direttore principale dell’Opera Nazionale Olandese di Amsterdam e delle Orchestre Filarmoniche e da camera Olandesi. Vincitore agli International Opera Awards 2019 come Miglior direttore, è interprete riconosciuto del repertorio tardo romantico tedesco e austriaco – da Wagner a Zemlinsky, da Strauss a Korngold – ma la sua attività si estende anche alla musica contemporanea.

Nella seconda metà del programma propone la Symphonie fantastique composta da Hector Berlioz nel 1830 come sfogo cocente della passione intellettuale per l’attrice Harriet Smithson, sua futura moglie.
Capolavoro romantico che inaugura la serie delle composizioni sinfoniche a programma di Berlioz, rappresenta il primo esempio in assoluto di questo genere di musica. I movimenti della sinfonia sono concepiti come “episodi della vita di un artista”, in cui la coscienza del compositore, deluso da un rifiuto amoroso, precipita in un sonno popolato di fantasmi dopo aver assunto un’eccessiva dose d’oppio.
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