E mentre «le prove stanno andando molto bene - dice il sovrintendente Ernesto Palacio - per tre titoli visti poco a Pesaro», sono in arrivo anche alcune “chicche” musicologiche della Fondazione Rossini che da sempre affianca il lavoro del festival, curando l'edizione critica delle varie composizioni del musicista pesarese.
«La Fondazione - annuncia il direttore scientifico Ilaria Narici - ha acquisito l'autografo del quartetto del secondo atto di Demetrio e Polibio, l'unico pezzo originale del manoscritto andato perduto». L'autografo apparteneva a Lucrezia Hartmann, discendente di quella famiglia di musicisti, i Mombelli, che commissionarono l'opera a Rossini. Ironia della sorte, non potrà essere inserito nella produzione in scena quest'anno dato che le prove erano già cominciate, ma «sarà prezioso per la realizzazione dell'edizione critica» di quest'opera scritta da un Rossini giovanissimo (la composizione viene fatta risalire al 1806, anche se la prima è del 1812 al Teatro Valle di Roma), in pubblicazione l'anno prossimo a cura di Daniele Carnini.
L'opera, contenente la Sinfonia e altre celebri melodie che verranno poi trasfuse nel Barbiere di Siviglia, era stata riproposta a Pesaro nel 2014 in prima assoluta nell'edizione critica curata e diretta da Will Crutchfield. Pubblicati infine anche gli atti del convegno della Fondazione Rossini dedicato nel 2017 alla Musica e al Mondo curato da Narici, Emilio Sala, Emanuele Senici e Benjamin Wolton. Bisognerà aspettare invece il 2021 per avere l'edizione critica di Eduardo e Cristina, ultimo titolo del genio pesarese a passare al vaglio della Fondazione Rossini.
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