Muti dirige a Chicago un'opera sulle Fosse Ardeatine

Il Maestro Riccardo Muti
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Martedì 19 Febbraio 2019, 22:07
Diretta dal maestro Riccardo Muti, la Chicago Symphony Orchestra (Cso) eseguirà per la prima volta giovedì prossimo la sinfonia n.9 del compositore americano William Schuman, intitolata Le Fosse Ardeatine in omaggio alle vittime della crudele rappresaglia tedesca il 24 marzo del 1944.

«Sappiamo che in altre parti del mondo sono state uccise milioni di persone, ma il modo, la brutalità con cui è accaduto fa sì che per noi italiani sia una ferita ancora aperta», ha confidato Muti al Chicago Tribune, che ha raccontato la storia di questa sinfonia sconosciuta al grande pubblico. Non la conosceva neppure il maestro prima di diventare direttore musicale della Cso. «Alcuni anni fa un signore di una radio di Chicago venne da me e mi disse Maestro, c'è una sinfonia che voi italiani dovreste conoscere», ricorda Muti. «Quando vidi il titolo, rimasi immediatamente impressionato che un compositore americano avesse scritto questa opera», prosegue.

Quel signore era Steve Robinson, ex general manager di una radio cittadina e presidente della podcasting company New Media Productions: ebbe la fortuna di cenare con Muti e gli parlò di quella che era una delle sue sinfonie preferite.

Il premio Pulitzer per la musica Schuman la compose nel 1968, l'anno dopo aver visitato le Fosse Ardeatine, facendo per la prima volta un riferimento extra musicale ad un suo lavoro sinfonico.
«Ho usato quel titolo per un motivo non musicale ma filosofico», scrisse Schuman, morto nel 1992 all'età di 81 anni. «Uno deve venire a patti con il passato per costruire il futuro.
Ma in questo esercizio io sono un nemico dell'oblio. Qualunque futuro abbia la mia sinfonia, ovunque sia suonata, il pubblico ricordera
», aggiunse.

Muti denuncia il depravato calcolo di vendetta dei nazisti:
«per fare un tedesco ebbero bisogno di 10 italiani!...Non fu un'azione militare, fu un'azione terroristica. Così nel cuore e nella memoria degli italiani, le Fosse Ardeatine presentano una della cose più crudeli, perchè dei poveri bambini durante la notte furono presi e uccisi con brutalità». «Attraverso la musica vogliamo rendere le persone consapevoli del pericolo e della possibilità di disastri e crudeltà umane in ogni momento», spiega Muti. «Noi musicisti non siamo politici nel senso di politici attivi ma ogni azione che compiamo, ogni scelta che facciamo nella musica, nei programmi, è una azione politica in qualunque caso», osserva il maestro, che per la seconda parte del concerto ha scelto non a caso il Requiem di Mozart.
«È un requiem per la povera gente che fu uccisa nelle cave ardeatine e per tutte le persone che soffrono ogni giorno per la crudeltà e la brutalità di alcuni dittatori in Siria, per i talebani», sottolinea. Il concerto, cui parteciperà anche l'ambasciatore italiano in Usa Armando Varricchio, sarà preceduto da un dibattito con materiali presentati in collaborazione con il consolato generale e l'istituto italiano di cultura di Chicago. Repliche il 22 e il 23, nei giorni che precedono l'anniversario dell'eccidio.
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