MiTo, 128 concerti per un ponte musicale tra Milano e Torino: al via il 3 settembre con Mehta e Argherich

La pianista Martha Argerich
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Mercoledì 5 Giugno 2019, 17:15
Sarà la Israel Philharmonic Orchestra diretta dall'indiano Zubin Mehta con la pianista argentina (ma naturalizzata svizzera) Martha Argerich ad aprire alla Scala di Milano il prossimo 3 settembre la tredicesima edizione del festival MiTo.

Un'apertura cosmopolita per una manifestazione che quest'anno ha come tema che unisce tutti i 128 concerti in programma fra Milano e Torino le
Geografie. Tema «coraggioso», secondo il sindaco di Torino Chiara Appendino. Di certo non banale in tempi di globalizzazione, digitalizzazione e sovranismi, come ha sottolineato Nicola Campogrande. «È un tema scottante - ha spiegato il direttore artistico alla presentazione avvenuta in collegamento dalle sedi Rai delle due città -. Da un lato con la digitalizzazione sono cadute le barriere e siamo in qualche modo tutti nomadi, dall'altro si vogliono alzare nuovi muri, nazionalismi».
«Quello dell'identità - ha aggiunto il sindaco di Milano Giuseppe Sala - è un tema rilevante che a volte viene svilito in proposte di confini e muri».

Un muro che MiTo vuole sicuramente abbattere è quello fra chi va ai concerti e chi non lo fa. Per allargare il pubblico, gli spettacoli avvengono in centro e in periferia, spesso con ingresso gratuito o con una spesa irrisoria per ascoltare alcune delle più importanti orchestre (o solisti) del mondo. E visto che i concerti sono creati appositamente per il tema scelto si tratta di «concerti che non si possono ascoltare altrove».

In alcuni casi delle prime. A MiTo ci sarà ad esempio la prima europea di Perpetulum, composizione commissionata dal festival (e da cinque istituzioni Usa) a Philip Glass ed eseguita dai Third Coast Percussion. Giovanni Sollima farà un viaggio con il suo violino nel Folk Cello. L'orchestra del teatro Regio diretta da Marin Alsop dedicherà le sue esibizioni alla Mitteleuropa con un programma brahmsiano che include le danze ungheresi.

La Filarmonica della Scala invece sotto la direzione di Wyung-Whun Chung esplorerà le diverse anime della Russia: quella malinconica (con la Patetica di Cajkovskij) e quella vitalista del terzo concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninov con il solista Alexander Romanovsky.

Al Cammino di Santiago è invece ispirato Path of Miracles, brano di Joby Talbot in prima esecuzione italiana. Di nuove geografie si occuperà invece la Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Juri Temirkanov con la prima sinfonia di Mahler accostata a Larghetto for orchestra di James MacMillan (anche questa in prima italiana).

Ma questi sono solo alcuni degli appuntamenti del denso programma del festival realizzato con 4 milioni di euro di cui 275 mila euro di contributo statale. «Lunga vita a MiTo» ha detto la presidente Anna Gastel annunciando che la manifestazione continuerà anche nei prossimi anni grazie al fatto che Comune di Milano e di Torino hanno rinnovato la convenzione per un triennio.
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