Quinto album da studio per Mika che domani pubblica il suo "My Name Is Michael Holbrook". Scritto tra Miami, Londra e la campagna toscana, il lavoro al completo è composto da una scaletta di tredici canzoni, compresa la ballata "To Call This Love" con Jack Savoretti. «Il titolo è una sorta di provocazione a me stesso - ha raccontato questa mattina Mika - perché dopo quattro anni senza un album ho sentito il bisogno di fare qualcosa che mi definisse come artista, anche in previsione dei prossimi anni. Volevo scrivere qualcosa che mi rappresentasse per intero».
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La lista delle canzoni finite nel nuovo capitolo discografico di Mika sono anche il frutto di un viaggio attraverso le proprie vicende personali e familiari, ricostruite anche attraverso un percorso a ritroso nel tempo. «Da subito dopo la mia nascita - ha commentato la voce inglese, di origini libanesi - mia mamma ha cominciato a chiamarmi Mika e così è stato sempre, fino ad oggi. Ho odiato il mio nome perché è lo stesso di mio padre, che è sempre stato presente per me ma allo stesso tempo è qualcuno a cui non ho voluto assomigliare. Avevo bisogno di fare pace con questo nome e venire a patti con la distanza che ho creato tra Michael e Mika. Sono anche andato alla ricerca delle radici della famiglia di mio padre, guidando da Miami fino a Savannah, in Georgia, per liberarmi di tante cose».

Anticipato da ben cinque singoli, usciti tra la scorsa estate e le ultime settimane, l'album sarà anche il protagonista di un nuovo tour italiano nei palazzetti, al via il 24 novembre da Torino con il titolo di "Revelation Tour". «Sarà uno degli show più importanti della mia carriera fino ad oggi - ha commentato Mika - con una formula diversa rispetto agli spettacoli che farò altrove. Ho scelto di cercare un rapporto più diretto e "bruciante" con il pubblico, esattamente quello che non si può avere in televisione. Ci sarà una scenografia che racconta la mia vita e anche un "piano magico" che farà cose incredibili. Alla fine del concerto, se sarò riuscito a cantare anche un brano nel silenzio generale e senza musica, potrò dire che sarà stato un successo».
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