Melancholia eliminati a X Factor: «Faremo il botto anche senza tv»

Melancholia eliminati a X Factor: «Faremo il botto anche senza tv»
di Mattia Marzi
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Sabato 28 Novembre 2020, 01:04 - Ultimo aggiornamento: 07:27

C'era chi li dava da settimane per vincitori, se non certi, quantomeno probabili di questa edizione del talent. Alla vigilia della puntata di giovedì scorso, Snai quotava la loro eliminazione addirittura a 100: praticamente impossibile. E invece il percorso dei folignati Melancholia a X Factor 14 si è concluso giovedì sera, quando la band “protetta” da Manuel Agnelli degli Afterhours - tra i giudici del talent di SkyUno insieme a Emma, Mika e Hell Raton - è stata eliminata a sorpresa dopo aver perso il ballottaggio con N.A.I.P., della squadra di Mika. L’eliminazione è diventata subito un caso. Non solo sui social, dove i fan (tra questi anche vip come Federica Pellegrini: «Non ho parole, assurdo») non smettono di protestare per la clamorosa eliminazione, firmano petizioni per chiedere alla produzione di riammettere i Melancholia in gara e minacciano di smettere di seguire il programma.

A Foligno, città natale dell’energica cantante Benedetta Alessi (22 anni), i concittadini sono in rivolta e si sfogano sulla pagina Facebook del fanclub: «Li attendiamo per omaggiarli», ha detto il sindaco Stefano Zuccarini.

Il gruppo finisce a rischio eliminazione dopo l’esibizione su Hunter di Bjork, che nella versione dei Melancholia non piace a Mika. Quando il conduttore Alessandro Cattelan svela che la band risulta la meno votata dal pubblico, esplode la rabbia di Agnelli, che accusa il cantante libanese di aver messo in cattiva luce con il suo giudizio la band. È sempre il pubblico a determinarne l’eliminazione contro N.A.I.P., dopo il pareggio nelle votazioni dei giudici (Agnelli difende la band, Mika difende il suo cantante, Emma elimina N.A.I.P. e Hell Raton decide di affidare agli spettatori la scelta finale).

I fan in rete chiedono il riconteggio dei voti.

«Incassiamo la sconfitta. Se non siamo riusciti a vincere X Factor, faremo il botto dopo (la loro Léon conta 1,7 milioni di ascolti su Spotify, ndr)».

Le puntate di questa edizione sono state segnate da polemiche e bisticci tra i coach che hanno risollevato gli ascolti (la puntata di giovedì è stata la più vista delle ultime due stagioni, con 941 mila spettatori e share del 3,62%): ma lo slogan di X Factor 14 non era “la musica al centro”?

«È quel che ci chiediamo anche noi. Il bancone dei giudici tremava. Man mano che si andava avanti con le puntate le critiche rivolte ai concorrenti delle altre squadre si facevano sempre più fastidiose».

Siete stati vittima delle strategie dei giudici per mandare avanti i rispettivi cantanti?

«Non sappiamo se dietro la scelta di Hell Raton ci sia stato un preciso ragionamento. Di sicuro le polemiche hanno offuscato la musica».

La vostra eliminazione ha mandato fuori di sé Manuel Agnelli, che nella seconda manche ha attaccato frontalmente lo stesso Hell Raton: “Non conosci niente”. Una reazione esagerata?

«Ci stava. Era deluso e amareggiato. È stato bello vederlo piangere con noi nel backstage».

Anche i rocker hanno un cuore?

«Sembra duro e severo, ma in realtà è molto sensibile. È un artista. Credeva in noi».

Lavorerete con lui dopo “X Factor”?

«Abbiamo già un team di lavoro strutturato. Ma continueremo a chiedergli consigli».

Siete arrabbiati con Mika?

«No. Le critiche fanno parte del gioco».

E con Hell Raton?

«Nemmeno. A Hot Factor (il programma condotto che va in onda subito dopo la fine della puntata e che raccoglie i commenti a caldo dei giudici e degli eliminati, ndr) ha spiegato di non aver avuto il coraggio di scegliere tra noi e N.A.I.P. Ci auguriamo che sia stato sincero».

E allora con chi ce l’avevi quando a “Hot Factor” hai detto di essere «incazzata nera», Benedetta?

«La botta emotiva è stata forte, ho dato sfogo ai peggiori istinti. Ma in realtà c’è più delusione che rabbia. A X Factor avevamo un palco dove suonare. Ora, con i concerti fermi, non sappiamo cosa fare».

Il sindaco di Foligno vuole incontrarvi.

«Contenti di aver portato in alto il nome della città: non vediamo l’ora di tornare a casa e cominciare a lavorare sui nuovi progetti». Per chi tifate ora? «Per i Little Pieces of Marmalade, che conosciamo da anni: speriamo vincano per rifarci della nostra eliminazione».

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