Per completare il Primo concerto, Liszt impiegò circa 26 anni. Esso rappresenta in assoluto la prima composizione nella quale il compositore ungherese sperimenta l'uso della forma “ciclica”, una forma nella quale tutti i movimenti della tradizionale Sonata sono collegati tra loro da uno stesso tema. Il programma prosegue con l'Ouverture dall'Euryanthe di Carl Maria von Weber, che Schumann definì come «una catena di splendidi gioielli dal principio alla fine».
L'Ouverture manca dal cartellone ceciliano dal 2005, quando l'Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo la eseguì sotto la direzione di Yuri Temirkanov. Per completare il mosaico, l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia eseguirà la Sinfonia n. 2 di Schumann, la cui prima esecuzione a Lipsia, il 5 novembre del 1846, venne diretta da Mendelssohn.
Grazie alla sua sensibilità, Schumann riesce, con questa composizione, a incarnare aspetti molto lirici e spirituali.
Egli stesso dichiarò che la sua Sinfonia aveva segnato la vittoria artistica su terribili sofferenze interiori. Dopo i concerti romani, prenderà il via la prima tournée della stagione 2019/20 dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Con la partecipazione di Martha Argerich e Francesco Piemontesi, che si alterneranno nelle diverse date, sotto la direzione di Antonio Pappano, la tournée toccherà Parigi il 4, Berna il 5, Ginevra il 7, Zurigo, l'8, Lucerna il 9 per arrivare a Lugano il 10 novembre.
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