Sorpresi, storditi, felici. È un turbinio di emozioni quello vissuto da Mahmood e Blanco, vincitori del festival di Sanremo 2022 con il brano Brividi. Erano i favoriti della vigilia, ma avevano preferito non pensarci, perché si sa, entrare cardinali non porta mai troppo bene. Fino a ieri notte, fino a quando ogni tensione si è sciolta e loro hanno potuto festeggiare con il leoncino di Sanremo tra le mani. Altro che «andar lì, schischi», come avevano annunciato. «Mi sento nell'iperspazio. All'inizio lo abbiamo preso come un gioco: realizzeremo quello che ci è successo in questi giorni quando torneremo a casa», ha commentato Mahmood, alla terza vittoria al festival su tre, con quelle nel dicembre 2018 tra i Giovani e a seguire subito dopo nel 2019 tra i Big con Soldi. «Ma non ci penso più a quelle vittorie. Quando raggiungo un obiettivo, guardo già avanti. È una gioia che dura poco. Non c'è un meglio tra oggi e tre anni fa: sono festival diversi vissuti in maniera diversa. La prima volta ero da solo e rischiavo in prima persona, stavolta sono dovuto entrare nel mondo di un altro artista. E ho imparato tanto. E non trovo affatto degradante tornare in gara dopo aver vinto, la musica è musica sempre».
L'incontro con Mahmood
Un incontro e una collaborazione che sembra creata a tavolino per quanto perfetta, ma che - hanno raccontato i due giovani - è nata un po' per caso, quando Blanco è andato nello studio di registrazione dove Mahmood stava lavorando, per conoscerlo. «E da lì, con il pianoforte davanti è nata Brividi», racconta Blanco, 19 anni tra pochi giorni - 10 in meno del collega - e una collezione in bacheca di 28 dischi di platino, 7 d'oro, un miliardo di streaming totali, secondo artista del 2021 più ascoltato su Spotify, grazie anche al successo del suo album d'esordio Blu Celeste certificato Triplo platino.
. Da una parte il padre di Blanco, dall'altra la madre di Mahmood, con la stessa considerazione: «Questo pezzo arriva subito». «Potere dei genitori, non sbagliano mai», scherza il più giovane tra i due, che subito dopo l'annuncio della vittoria, dedicata alla fidanzata Giulia, è sceso in platea per correre ad abbracciare proprio mamma e papà. «Da piccolo li ho fatta dannare, ma oggi vederli piangere per la felicità è una soddisfazione».
Ora tour individuali e l'Eurovision
Resta il fatto che seppur nata per caso, la collaborazione sembra essere a termine. «Non abbiamo in mente un tour o un disco insieme. Brividi rimane un unicum per ora», spiegano i due che hanno già date live fissate per i tour individuali, che si augurano di fare a capienza piena come è stato all'Ariston. «Lo speriamo per noi, ma anche per la musica in generale. A livello sociale vorrebbe dire tanto, anche se con il green pass, con le mascherine: l'importante è aprire», dicono. Da Sanremo, Brividi - che porta le firme di entrambi ed è composto con Michelangelo, che ne è anche produttore - sta già prendendo il largo: un successo già da milioni di stream, finito anche nella global chart di Spotify e in vetta a tutte le classifiche italiane. Ora li aspetta di diritto l'Eurovision Song Contest, che i Maneskin con la loro vittoria dell'anno scorso hanno riportato in Italia, a Torino il prossimo maggio. L'opzione è quella di tradurre il brano in inglese per oltrepassare i confini, ma loro non sembrano molto convinti di una scelta del genere. «Vedremo, non ci abbiamo ancora pensato, ma il nostro desiderio più grande è portare la musica italiana all'estero», aggiunge Mahmood.
Voliamo a Torino su una bici di diamanti con @Mahmood_Music & #Blanco 🚲✨
📌 Save the date: 10-12-14 Maggio 2022#TheSoundOfBeauty #Eurovision2022 #ESCita #ESC2022 #Eurovision @Eurovision pic.twitter.com/ukddz3BJ3P— Eurovision Rai (@EurovisionRai) February 6, 2022
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