Concerti al femminile per la pianista Beatrice Rana: musiche di Clara Schumann e Fanny Mendelssohn, con la sorella Ludovica, a Santa Cecilia, e in un disco Warner

La pianista Beatrice Rana, salentina, 29 anni
di Simona Antonucci
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Venerdì 27 Gennaio 2023, 14:20

Un Family Concert, in famiglia. Domenica mattina (29 gennaio, ore 11) Beatrice Rana torna a esibirsi a Santa Cecilia (Parco della Musica, sala Petrassi), insieme con la sorella Ludovica, giovane violoncellista già ospite di importanti orchestre italiane e allieva di Giovanni Sollima ed Enrico Dindo, per affrontare due famiglie musicali e in particolare le due compositrici tedesche più note dell’Ottocento: Fanny Mendelssohn, sorella di Felix, e Clara Wieck Schumann, moglie di Robert.

LE DONNE MUSICISTE

Le due sorelle salentine si esibiranno nell’ambito del ciclo di appuntamenti che mette sotto i riflettori le famiglie musicali cui Beatrice ha dedicato il percorso della sua residenza in accademia, a Santa Cecilia. «Ma in particolar modo», spiega Beatrice Rana, giovane (29 anni) e grande pianista italiana, «alle donne musiciste di queste famiglie, spesso considerate dalla storia come muse ispiratrici e mai come protagoniste. Una lettura che ha sempre lasciato in ombra il loro valore specifico. Ho iniziato con Casa Schumann, Robert e Clara, e proseguirò con i Mendelssohn, Felix e la sorella Fanny che ha composto utilizzando il nome del fratello. Alcuni brani, ancora oggi non si sa di chi siano. E suonerò, con mia sorella Ludovica, proprio questi pezzi».

 Fanny Mendelssohn

Di rara esecuzione nei cartelloni delle istituzioni concertistiche, la loro opera negli ultimi anni sta godendo di un riconoscimento sempre maggiore presso il pubblico e la critica. Fanny Mendelssohn, di cui Beatrice e Ludovica Rana eseguiranno la Fantasia in sol minore, studiò musica a Parigi e poi a Berlino con Carl Friedrich Zelter (compositore e direttore della Berliner Singakademie) e fu considerata, negli anni Trenta dell’Ottocento, la migliore pianista di Berlino. In programma anche la Sonata n. 1 op. 38 per violoncello e pianoforte di Johannes Brahms composta tra il 1862 e il 1865.

Clara Schumann

Quindi sarà la volta di due Lieder di Clara Schumann, della quale Beatrice Rana ha suonato a novembre, per la prima volta a Santa Cecilia, il Concerto per pianoforte. «Santa Cecilia è la mia seconda famiglia, quella che mi accolse giovanissima, quando da Lecce venni a studiare a Roma. E Pappano è stata ed è una persona centrale per il mio percorso artistico, con lui ho fatto la prima registrazione Warner e la mia prima tournée: mi ha battezzata più volte». Di Clara verranno eseguiti, nella trascrizione di Orfeo Mandozzi per violoncello e pianoforte, due dei sei 6 Lieder op. 13, il n. 1 Ich stand in dunklen Träumen (su una poesia di Heinrich Heine) e il n. 6 Die stille Lotusblume (testo di Emanuel Geibel), composti nel 1843. «Quando ero una teenager mi sono drogata dei Diari scritti durante il loro matrimonio. Clara Schumann è una figura che ho sempre amato moltissimo, probabilmente perché è stata la pioniera di quello che è il mio lavoro, cioè la concertista».

Warner Classic

Chiuderà il concerto la Sonata n. 2 op. 58 per violoncello e pianoforte in quattro movimenti di Felix Mendelssohn, scritta tra la fine del 1842 e l’estate del ‘43, carica di passione alternata a momenti più intimi. «Il miglior modo per restituire dignità a queste compositrici è interpretare la loro musica», aggiunge Beatrice che insieme con la Chamber Orchestra of Europe, diretta dal maestro Yannick Nézet-Séguin ha registrato per la Warner Classic i concerti per pianoforte di Robert Schumann e Clara Wieck-Schumann in uscita il 3 febbario.

Album che rappresenta il coronamento di un lungo cammino di studio e ricerca per ritrovare le radici e le ragioni profonde del proprio mestiere d’arte proprio alla fonte del grande repertorio pianistico.

Robert e Clara

Tra i brani del cd anche la trascrizione di Liszt per pianoforte solo il Lied ‘Widmung’ di Robert Schumann, un’esuberante dedica d’amore, composta nell’anno del matrimonio di Robert e Clara. L’anno precedente (1839), Robert aveva scritto a Clara: “Tu mi completi come compositore, come io completo te. Ogni tuo pensiero viene dalla mia anima, così come io devo ringraziarti per tutta la mia musica”. Clara Wieck-Schumann, la cui carriera di pianista di spicco è durata più di 60 anni, è stata a lungo riconosciuta per la sua influenza sulla vita e sulla musica del marito, ma anche del suo caro amico Johannes Brahms e sullo sviluppo del pianoforte come strumento solista. È sempre però rimasta meno conosciuta per il suo lavoro di compositrice.

L'Orchestra del Gewandhaus

La pianista ha invece scelto di affiancare all’opera di Robert l’unico concerto per pianoforte di Clara, di fatto la sua unica composizione per orchestra che precede quello di Robert di ben 10 anni: Clara, che aveva appena compiuto 16 anni, lo eseguì per la prima volta a Lipsia nel 1835 con l’Orchestra del Gewandhaus, diretta da Felix Mendelssohn. Quando il concerto di Robert fu eseguito per la prima volta, nel 1845 a Dresda, Clara fu di nuovo la solista. «Solo quando ho iniziato a lavorare sul concerto di Clara, mi sono resa conto di quanto fosse visionaria questa donna fin da giovane», dice Beatrice Rana. Inoltre, riferendosi al duetto pianoforte-violoncello nel primo movimento, aggiunge: «Lei è stata la prima ad avere questo lampo di ispirazione. Dalla partitura e da tutto ciò che ho imparato su Clara, mi è molto chiaro che il suo approccio alla musica fosse molto istintivo. E ciò che scrive nel suo concerto è così impegnativo dal punto di vista pianistico che non ho dubbi su quale incredibile compositrice-esecutrice fosse. Si capisce subito che è stato scritto da una persona che non aveva assolutamente problemi alla tastiera. Ricordo di aver letto che, quando Robert stava scrivendo il suo concerto, stava elaborando un particolare passaggio come un tutto orchestrale, senza pianoforte. Clara intervenne e chiese: “Perché non mi fai suonare lì? Ti prego, scrivimi qualcosa!”... Le piacevano le sfide e credo che questa sua forte personalità si manifesti nel suo concerto».

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